Lo dimostra uno studio che sarà pubblicato a giugno sull'American Journal of Clinical Nutrition

I golosi sono predisposti geneticamente ad abbuffarsi

di oggisalute | 24 maggio 2012 | pubblicato in Ricerca
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Almeno per certe persone è difficile resistere alle tentazioni a tavola, poichè è scritto nel loro Dna che sono golosi di cibi grassi, dolci e snack e che sono predisposti ad abbuffarsi: infatti due geni già, guarda caso, collegati a maggiore rischio obesità, influenzano, in negativo, le preferenze a tavola verso cibi che fanno ingrassare. Lo dimostra uno studio che sarà pubblicato a giugno sull’American Journal of Clinical Nutrition e che èstato condotto da Jeanne McCaffery del ‘Miriam Hospital’s Weight Control and Diabetes Research Center’.

I geni in questione sono FTO e BDNF, gia’ resi ‘famosi’ dal fatto che alcuni difetti a loro carico (mutazioni) sono risultati legati a maggior rischio individuale di essere obesi. Basti pensare che uno studio su decine di migliaia di individui aveva mostrato che una copia mutata di FTO aumenta il rischio obesita’ del 30%, due copie quasi raddoppiano il rischio (+70%).

Non era chiaro, però, come le mutazioni minacciano la silhouette, anche se in un lavoro su bambini era emerso un legame tra FTO e golosita’. La nuova ricerca, su oltre 2000 adulti (studio Look AHEAD – Action in Health and Diabetes), lo ha scoperto: le proteine prodotte dai due geni agiscono nel cervello, in particolare nei centri dell’appetito, ‘decidendo’ la voglia di mangiare ‘schifezze’ che fanno ingrassare. La presenza di mutazioni a carico di FTO e BDNF nel Dna di un individuo si associa con l’abitudine a mangiare più volte al giorno, a prediligere cibi grassi, dolci e snack; in generale chi ha queste mutazioni nel proprio Dna mangia in media 100 calorie in piu’ al giorno.

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