Il farmaco generico non decolla nonostante la crisi
Il farmaco equivalente, o generico, potrebbe vivere una stagione fortunata complice la crisi economica che colpisce l’Italia. Invece resta al palo. Anche nel caso di malattie complesse ‘al femminile’ (osteoporosi, diabete, depressione, problematiche cardiovascolari) dove l’uso del generico garantirebbe un importante risparmio.
Secondo un’indagine presentata oggi a Milano svolta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), per 1 donna su 5
la spesa, anche se limitata al solo ticket che spesso va moltiplicato per piu’ farmaci, può rappresentare un serio ostacolo alla prosecuzione del trattamento.
Un problema particolarmente avvertito dalle donne in trattamento cronico per osteoporosi e depressione, dove si registra il più alto tasso di interruzioni nelle terapia a causa di una spesa mensile di circa 25-35 euro per farmaci quasi tutti totalmente a carico personale.
Sono ancora i costi a indurre 1 donna su 4 a decidere in autonomia di ridurre il dosaggio o addirittura di sospendere la cura, con alti rischi sulla salute. Rischi e costi che potrebbero essere contenuti se i farmaci generici fossero maggiormente conosciuti. L’indagine, condotta su oltre mille donne in terapia cronica, con eta’ media 58 anni ed equamente distribuite sul territorio, mostra che sui generici
si sentono poco informate: solo metà li utilizza anche se quasi tutte ne hanno sentito piu’ o meno parlare, ma il 70% fra le donne che seguono ancora le terapia con i farmaci di marca, sarebbe favorevole al cambiamento se consigliato dal medico