Ismett di Palermo: consulti ‘virtuali’ dagli USA per i trapianti ai bambini
Con la telemedicina è possibile farsi trapiantare il fegato a Palermo, venendo poi seguiti da un medico negli Usa senza muoversi dall’ospedale. Lo dimostra un progetto dell’Ismett, l’istituto mediterraneo per i trapianti del capoluogo siciliano e dell’università di Pittsburgh, i cui primi risultati sono stati presentati a Copenhagen durante una conferenza sull’e-ealth.
“Il progetto di telemedicina in terapia intensiva è iniziato nel febbraio 2011, ed è dedicato ai pazienti pediatrici che hanno subito un trapianto di fegato – spiega Laura Raimondo, amministratore delegato della sede italiana dell’University of Pittsburgh Medical Center (Upmc) – attraverso la telemedicina i pazienti italiani vengono seguiti oltre che dai pediatri dell’Ismett anche da una serie di specialisti di Pittsburgh, che fanno virtualmente il giro di visite tutti i giorni alle tre del pomeriggio. Questo permette di avere pareri qualificati da parte di una serie di specialisti che una struttura con solo 9 posti letto come quella palermitana non potrebbe permettersi”.
Il numero di pazienti trattati è ancora troppo basso per avere dei dati numerici sugli effetti del progetto, ma le prime osservazioni sono positive: “Ad esempio spesso i bambini trapiantati hanno delle reazioni dermatologiche gravi – continua Raimondo, che organizza con l’Ismett dal 6 all’8 giugno un simposio internazionale a Bruxelles sul tema della telemedicina – e servono specialisti ben ‘allenati’ per capire come trattarli. Quello palermitano è uno dei pochissimi esempi in Italia di telemedicina transoceanica – conclude Raimondo – altre esperienze ci hanno mostrato che con queste tecnologie si può ridurre la mortalità infantile, e ci aspettiamo anche da questa degli ottimi risultati”.