Ogni anno 100 mila italiane si rifanno il seno
Sono tante, e aumentano di anno in anno specie tra le più giovani, le italiane che scelgono di rifarsi il seno, aggiungendo una, due, anche tre o più taglie. Almeno 80-100.000 ogni anno, e circa 5.000 sono addirittura minorenni. Un mondo, quello della chirurgia delle protesi mammarie, che a detta di molti operatori del settore, tra cui l’ex sottosegretario Francesca Martini, “somiglia a un Far West”, e per regolare il quale è legge da oggi il ddl che istituisce il registro delle protesi al seno e vieta l’intervento alle minorenni.
I dati, infatti, segnalano che ogni anno il 5% degli interventi per l’aumento del volume del seno viene eseguito su ragazzine con meno di 18 anni, e quindi ovviamente con l’avallo dei genitori che le accompagnano dal chirurgo e intanto mettono mano al portafoglio. I prezzi, infatti, si aggirano su una media di 4-5.000 euro per un intervento completo, con tanto di protesi.
In ogni caso, la grande maggioranza degli interventi, il 60%, sono praticati su donne tra i 18 e i 35 anni, e il 40% su donne fino a 65 anni. D’altra parte, come segnala un recente sondaggio Swg, una italiana su tre non si piace e il 17% delle minorenni non è soddisfatta del proprio seno.
Moltissime donne vorrebbero avere un seno prosperoso: il 49% e’ convinto che ciò aumenti, oltre agli sguardi maschili, l’autostima di sè. Eppure il 60% delle donne intervistate ammette di non avere sufficienti conoscenze sugli impianti di protesi mammaria, e solo una donna su quattro che si sottoporrebbe ad intervento di tipo estetico, dichiara di conoscerne tutti gli aspetti.
Ritengo giusto che alle minorenni sia vietato l’intervento al seno finalmente una buona legge