Per i malati di Aids il rischio di morte cardiaca improvvisa è altissimo
Le persone affette da Hiv hanno un rischio di morte cardiaca improvvisa quattro volte superiore al resto della popolazione. E’ quanto sostengono Priscilla Hsue e Zian Tseng, due ricercatori della University of California San Francisco, in uno studio pubblicato su Journal of the American College of Cardiology.
Gli studiosi, che hanno definito il dato ‘sorprendente’, hanno iniziato il lavoro nel 2010 dopo che Tseng aveva notato in un’altra ricerca una allarmante tendenza di morti improvvise a San Francisco. “Abbiamo notato che in molti di questi casi erano coinvolti soggetti affetti da Hiv e mi sono chiesto se ci fosse una connessione”, ha detto Tseng.
La ricerca si è così concentrata su 2.860 pazienti affetti da Aids, i cui decessi erano stati registrati per 10 anni dal San Francisco General Hospital’s Ward 86, la prima clinica specializzata nella malattia. “Il fatto che la stragrande maggioranza delle morti cardiache fosse improvvisa è sorprendente e i medici devono essere consapevoli di questo potenziale problema dei pazienti Hiv-positivi”, ha dichiarato la Hsue.
Lo studio ha mostrato che dal 2000 al 2009, il 15 per cento dei malati di Aids era morto per malattie cardio-correlate; di questo gruppo, l’86 per cento è deceduto per morte cardiaca improvvisa, quattro volte il tasso generale della popolazione di San Francisco. Lo studio ha tenuto conto di fattori quali razza, età e altre indicazioni demografiche.