80 mila italiani malati di ‘gioco’
Lotterie, videopoker, gratta e vinci: ogni italiano spende in media 1100 euro l’anno nel gioco d’azzardo e il ‘mercato’ dell’Italia rappresenta il 9% di quello mondiale. Ma se l’80% dei giocatori non ha un comportamento patologico, il 4,7% presenta un rischio moderato, mentre ci sono 80 mila italiani (0,6%) con un vero comportamento patologico, che spesso li porta alla rovina completa.
Sono dati tratti da ‘Oltre l’Eccesso – Quando internet, shopping, sesso, sport, lavoro, gioco diventano dipendenza’ (edizioni Franco Angeli), manuale scritto dallo psichiatra Alfio Lucchini e dalla giornalista scientifica Paola Emilia Cicerone.
Con linguaggio divulgativo, gli autori analizzano i piu’ diffusi comportamenti patologici non legati ad alcol e sostanze stupefacenti, ma che causano uguale dipendenza. Di ciascuno definiscono il fenomeno corredandolo di testimonianze e di dati epidemiologici tratti da ricerche istituzionali. Ne elencano i campanelli di allarme e i disturbi correlati, indicano anche il ‘come e quando’ intervenire, a chi rivolgersi per uscirne.
Così si viene a sapere che il superamento delle 6 ore giornaliere di internet è da considerarsi limite critico per lo sviluppo di una sindrome da dipendenza chiamata ‘Internet Addiction Desorders’ (Iad), che interessa il 30% degli studenti delle scuole medie, considerati abusatori, e il 5% di essi con veri sintomi da dipendenza. Ma ci sono anche manager incapaci di spegnere il telefonino. E il 62% di 1100 lavoratori intervistati continua a controllare la posta elettronica dell’ufficio anche da casa. Il dato allarmante è che questa continua distrazione genera una temporanea riduzione del quoziente intellettivo di circa 10 punti, piu’ che doppia di quella riscontrata negli studi sulle conseguenze del consumo di marijuana.