La malattia colpisce quasi l'1 per cento della popolazione mondiale

Batteri intestinali innescherebbero artrite reumatoide

di oggisalute | 28 giugno 2012 | pubblicato in Attualità
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Potrebbero essere i batteri intestinali a regolare le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide. Lo sostiene uno studio dell’Università dell’Illinois e della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) secondo il quale i batteri intestinali sono fondamentali per la regolazione del sistema immunitario.

Lo studio, pubblicato su PloS One , rilanciato da malattierare.it, ha utilizzato alcune sofisticate tecnologie di sequenziamento genomico per mostrare che la microbioma intestinale può essere utilizzata come biomarcatore per la predisposizione all’artrite reumatoide.

La malattia cronica colpisce quasi l’1 per cento della popolazione mondiale. In questa patologia autoimmune il sistema immunitario attacca i tessuti, infiammando le articolazioni, e a volte comporta delle complicazioni cardiache che portano i pazienti alla morte.

”Questo studio è un importante passo avanti nella nostra comprensione dei disturbi del sistema immunitario associati con l’artrite reumatoide. Mentre non sappiamo ancora quali siano le cause di questa malattia, questo studio fornisce importanti conoscenze riguardo al sistema immunitario e il suo rapporto con i batteri intestinali, e come questi fattori possono influenzare le persone con predisposizioni genetiche alla malattia”, ha dichiarato Eric Matteson, presidente di Reumatologia presso la Mayo Clinic di Rochester.

Lo studio è stato effettuato studiando dei topi con il gene umano HLA-DRB1 0401, forte indicatore della predisposizione all’artrite reumatoide. Grazie a un gruppo di controllo con una diversa variante del gene gli scienziati hanno confrontato le risposte immunitarie dei due gruppi a batteri diversi, confrontandone l’effetto sull’artrite reumatoide.

Hanno scoperto inoltre che i topi di sesso femminile hanno il triplo della probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide. ”Il prossimo passo per noi – hanno dichiarato i ricercatori – è quello di mostrare se i bug presenti nell’intestino possono essere manipolati per cambiare il corso della malattia”.

 

Commenti

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