Ecco le piante da tenere in casa contro l’inquinamento indoor
L’inquinamento dell’aria degli ambienti indoor rappresenta un importante problema di sanità pubblica, con grandi implicazioni sociali ed economiche. In generale, negli ambienti confinati gli agenti inquinanti (ossido nitrico, ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica, anidride solforosa, formaldeide e sostanze di natura biologica come le endotossine) sono presenti in concentrazioni tali che, pur non determinando effetti acuti, sono tuttavia causa di effetti negativi sul benessere e sulla salute dell’uomo, soprattutto se legati a un elevato tempo di esposizione.
”All’inquinamento atmosferico contribuiscono sia gli inquinanti degli ambienti esterni sia quelli degli ambienti interni e poichè i residenti dei Paesi industrializzati trascorrono il 90- 95% del tempo in ambienti chiusi è fondamentale considerare tale tipo di inquinamento” conferma Eugenio Baraldi, Presidente SIMRI (Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili), Professore straordinario di Pediatria Dipartimento Salute Donna e Bambino, SD Pneumologia e Allergologia Pediatrica all’Universita’ degli Studi di Padova.
”Studi recenti sembrano anzi indicare che, se l’inquinamento esterno è correlato ad esacerbazioni asmatiche, quello interno potrebbe essere implicato anche nell’aumento dell’incidenza della patologia. In particolare per quanto riguarda l’esposizione al fumo di sigaretta vi sono evidenze sufficienti per stabilire una relazione causale tra l’esposizione ad esso e lo sviluppo di asma”.
Le miscele complesse di inquinanti indoor, anche a basse concentrazioni, possono provocare nel tempo effetti nocivi sulla salute di bambini, donne in gravidanza, persone anziane, persone sofferenti di asma, malattie respiratorie e cardiovascolari. Nei bambini l’esposizione ad alcuni inquinanti indoor si associa a un maggiore rischio di irritazioni, sintomi respiratori acuti, iper-reattività bronchiale, infezioni respiratorie e sensibilizzazione allergica.
Un aiuto insperato può arrivare dalle piante, alcune capaci di svolgere una funzione di purificazione dell’aria: sono le cosiddette piante ‘mangiaveleni’. Come la Felce di Boston, lo Spatifillum o il Ficus benjamina, capaci di contrastare le emissioni di formaldeide ed altri inquinanti, ad esempio, o l’anthurium efficace contro l’ammoniaca .
Nulla possono, però, contro l’esposizione a fumo di tabacco, associata a un’aumentata prevalenza di sintomi respiratori: più della metà dei bambini italiani vive in famiglie in cui almeno uno dei genitori è fumatore e si stima che il 15% dei casi di asma tra i bambini e i ragazzi sia attribuibile proprio al fumo dei genitori.
Anche gli acari della polvere, i derivati di animali domestici e alcuni microrganismi, come funghi e spore, rappresentano importanti fonti di allergeni indoor.
L’inalazione di tali allergeni può indurre, in soggetti sensibilizzati, una rapida risposta infiammatoria, mentre ripetute esposizioni nel tempo possono causare l’insorgenza di asma bronchiale. Infine, anche la presenza di macchie di umidità o di muffa nella camera dove il bambino dorme aumenta il rischio di sintomi asmatici.