Il 21 giugno Giornata nazionale per la lotta contro leucemia, linfomi e mielomi

di oggisalute | 20 giugno 2012 | pubblicato in Prevenzione
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La guarigione per vari tumori del sangue, dalle leucemie ai linfomi, oggi non è più un sogno irrealizzabile, bensì un obiettivo raggiungibile in circa l’80% dei casi. E’ il messaggio del presidente dell’Associazione italiana contro le leucemie (Ail), Franco Mandelli, alla vigilia della VII Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma ed a sostegno della Ricerca, promossa da Ail con l’Alto Patronato del presidente della Repubblica.

Per alcune forme di leucemie e linfomi, afferma Mandelli presentando la Giornata, ”il 70-80% dei pazienti raggiunge la guarigione completa e oggi questo risultato sembra possibile anche per la leucemia mieloide cronica”. E questo grazie ai farmaci di ultima generazione oggi disponibili. A conferma arrivano i dati dello studio internazionale ENESTnd, che ha dimostrato che il 32% dei pazienti in terapia con la nuova molecola nilotinib dopo 36 mesi raggiunge la cosiddetta ‘risposta molecolare completa’ (ovvero un livello di malattia basso e residuale tale da non essere piu’ riscontrabile la presenza delle cellule leucemiche), requisito essenziale, sottolinea l’ematologo Giuseppe Saglio dell’Universita’ di Torino, ”che puo’ portare alla totale interruzione della terapia senza ricomparsa della malattia”.

Ed ancora: il recente studio GIMEMA, spiega Massimo Breccia dell’Università La Sapienza di Roma, ”ha testato la molecola in 73 pazienti: a 4 anni, oltre l’80% ha ottenuto una risposta molecolare completa”. Oggi dunque, assicura Mandelli, ”per la maggioranza dei malati c’è quasi sempre una speranza ed eccezionali sono i casi in cui il medico può fare poco; ma anche quando non riusciamo a ottenere la guarigione, possiamo migliorare la sopravvivenza: abbiamo pazienti in cura da 15-20 anni; stanno bene e mantengono una buona qualità di vita”.

In concomitanza con la Giornata nazionale, è giunta alla IV edizione anche l’iniziativa ‘Sognando Itaca’: progetto di vela-terapia dedicato ai pazienti ematologici. L’imbarcazione di ‘Sognando Itaca’ sta attualmente percorrendo il Mar Adriatico; partita da Trieste il 10 giugno, approdera’ ad Ancona il 23 giugno. L’obiettivo è informare e sensibilizzare. Finalità alla base anche del numero verde Ail (800.226.524) che, come ogni anno, sarà messo domani a disposizione di tutti i cittadini dalle 8 alle 20 per fornire consigli e chiarimenti sulle malattie ematologiche. A rispondere al telefono saranno alcuni tra i maggiori ematologi italiani.

Commenti

  1. Michela scrive:

    Buonasera, vorrei sapere come si fa a capire se si ha un linfoma o se comunque sia il caso di fare un controllo specialistico. Da tempo ho una specie di palla sotto l’ascella ed ho notato di averne ulteriore in zona inguine. Non vorrei allarmarmi ma quello sotto l’ascella ultimamente mi crea fastidi e dolore. Potreste darvi indicazioni utili?
    Ringrazio anticipatamente per l’attenzione

  2. patrizia scrive:

    Buongiorno mi chiamo Patrizia ho 48 anni e da’8 anni mi hanno diagnosticato una gammapatia monoclonale.
    Io fisicamente sto’ bene pero’ ho l’obbligo inizialmente ESEGUIRE ESAMI EMATOCHIMICI OGNI 3 MESI POI OGNI 6 MESI E DA’ CIRCA 3 ANNI OGNI ANNO.Volevo anche dirvi che 23 anni fa’ mori’ mia madre 5O per un mieloma multiplo con purtroppo
    sofferenze devastanti.Ora la mia domanda era questa mia patologia potrebbe evolversi al peggio o cmq devo stare tranquilla?C’e’ erefita’o familiarita’ tra la malattia di mia madre e la ma.
    Grazie ancora aspetto Vostre notizie.
    Patrizia Piantanida.

    • oggisalute scrive:

      Gent. Sig.ra Patrizia,
      considerando la situazione da Lei descritta che al momento, sulla base delle indicazioni fornite, presenta una certa stabilità, e tenuti in considerazione i limiti di una consulenza a distanza, Le suggerisco di affrontare la situazione con ottimismo, fermo restando la necessità di sottoporsi periodicamente ai controlli che le sono stati prescritti.
      Sulla base delle informazioni da Lei fornite sembrerebbe che non esistano, al momento, specifici fattori prognostici di una eventuale evoluzione.
      Per quanto riguarda la tragica esperienza di sua madre, per la malattia in questione non vi è trasmissione genetica ma in alcune famiglie vi può essere una certa frequenza di malattie linfoproliferative.
      Spero di essere stato chiaro e soprattutto di aiuto.
      Dr. Maurizio Musso
      Direttore Unità Operativa di Oncoematologia Casa di cura “La Maddalena”.

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