L'OMS ha inserito la cefalea tra le 20 patologie più invalidanti per le donne tra i 15 e i 45 anni

Le linee guida di Agenas contro la cefalea

di oggisalute | 23 giugno 2012 | pubblicato in Prevenzione
foto

Saranno presentate la settimana prossima a Roma le ”Linee guida nazionali di riferimento per la prevenzione e la terapia della cefalea nell’adulto”a cura dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Le Linee guida per la cefalea si inseriscono nella ricca produzione di Linee guida clinico-organizzative che Agenas, in collaborazione con l’ISS, la Fism e varie Società scientifiche ha elaborato nel corso degli anni, incontrando sempre molto successo fra i professionisti e gli addetti ai lavori.

La cefalea, sottolinea l’Agenas, è diventata, nei fatti, la principale causa di disabilità e di utilizzo dei servizi, consumando l’80% circa dell’intera spesa sanitaria di area. In Italia, il costo stimato (diretto e indiretto) si aggira sui sei miliardi di euro l’anno. Si comprende cosi’ come si configuri una vera e propria questione di salute pubblica relativamente all’impatto della cefalea sulla societa’ e si imponga quindi una precoce e corretta individuazione dei soggetti che ne sono affetti ed un trattamento appropriato.

L’educazione e l’aggiornamento dello specialista che si confronta quotidianamente con questa patologia, e la formazione del medico di medicina generale nel riconoscere e trattare precocemente l’emicrania non complicata sono alcuni tra gli obiettivi di questa linea guida.

L’OMS ha inserito la cefalea tra le 20 patologie più invalidanti per le donne tra i 15 e i 45 anni. Numerosi studi epidemiologici dimostrano che l’emicrania colpisce circa il 15-18% delle donne ed il 6% degli uomini nel corso della vita, con un picco di prevalenza nel periodo di maggiore produttività, tra i 25 ed i 55 anni. Il carattere disabilitante della cefalea ne fa una malattia sociale con elevati costi economici diretti e indiretti. La cefalea rappresenta circa il 5% delle visite per le cure primarie ed il 30% delle visite specialistiche neurologiche.

 

Lascia un commento

Protezione anti-spam *