Il rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità

I farmaci e i prodotti per la pulizia alla base dell’avvelenamento dei bimbi sotto i 6 anni

di oggisalute | 4 luglio 2012 | pubblicato in Attualità
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Hanno generalmente meno di 6 anni, e l’incidente più frequente è l’esposizione a prodotti per la pulizia della casa o farmaci, in ambito domestico e in modo accidentale: sono queste le caratteristiche più ricorrenti dei casi segnalati al Centro antiveleni (Cav) di Milano, che nel 2008 ha notificato al Sistema informativo nazionale per la sorveglianza delle esposizioni pericolose e delle intossicazioni ben 47.278 casi di esposizione provenienti dall’intero territorio nazionale.

Lo riferisce il rapporto Istisan dell’Istituto superiore di sanità del giugno 2012. Secondo il rapporto, il 98% degli incidenti esaminati nel 2008 ha coinvolto un solo soggetto, mentre il 2% due o più soggetti. Il 44% dei pazienti esaminati aveva meno di 6 anni, e nel 77% dei casi l’esposizione è stata di tipo accidentale, mentre nel 19% di tipo intenzionale (nel 15% per tentato suicidio).

Il 90% delle esposizioni si è verificato in ambito domestico, il 3% durante attivita’ lavorative e il 2% a seguito di incidente ambientale. Circa il 40% dei casi esaminati è stato per l’esposizione a farmaci (principalmente sedativi, analgesici e antidepressivi), il 57% a non farmaci e il 2% a entrambe le categorie.

Nel caso di esposizione accidentale a non farmaci, si è trattato di prodotti per la pulizia di uso domestico (18%), corpi estranei (6%), antiparassitari (5%), cosmetici (4%), alcolici (3%) e alimenti-acqua contaminata (3%), funghi (2%), piante (2%), colori-cancelleria (2%) morsi-punture (2%) e fumi-gas-vapori (2%).

Le Regioni con il numero più elevato di casi sono state Lombardia (31%), Veneto (10%), Campania (9%), Emilia Romagna (8%), Sicilia (6%), Puglia (6%), Piemonte (6%), Toscana (5%), con un rapporto tra numero di casi esaminati e popolazione residente tra il massimo di 15 casi per 10mila residenti della Lombardia, e il minimo di 1,5 per 10mila residenti del Lazio.

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