Il 60% dei bambini italiani non fa sport e passa molto tempo in casa
A un anno di distanza, la fotografia dei bambini e ragazzi italiani si conferma in precario equilibrio tra sane abitudini di vita da un lato, come la pratica di attività sportive e motorie, e la sedentarietà e le cattive abitudini dall’altro. E’ quanto emerge dalla ricerca conoscitiva realizzata da IPSOS per Save the Children e Kraft Foods Italia sugli stili di vita dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni nel nostro paese, diffusa insieme al Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie.
Quasi un quinto dei bambini e adolescenti italiani – pari al 19% – non pratica alcuna attività motoria nel tempo libero, con un aumento di un punto percentuale rispetto allo scorso anno. La percentuale sale al 24% al Sud e nelle Isole, con dei picchi del 37% a Napoli e del
33% a Sassari.
Costo elevato (21%) o assenza sul territorio di strutture adeguate (16%), sono tra le cause segnalate dai bambini, insieme al fatto che i genitori non possono accompagnarli (20%), ma soprattutto al disinteresse nella pratica di un qualsiasi sport o attività motoria (ben il 38%, in aumento del 12% rispetto al 2011).
Critica la situazione dei bambini italiani anche durante le ore scolastiche dedicate all’attività motoria e alla pratica sportiva: il 6% dei
bambini e ragazzi non ha alcuno spazio dove svolgere attività fisica (con un incremento del 2% a livello nazionale rispetto allo scorso anno, e con picchi del 15% a Napoli, del 14 a bari e del 12 ad Ancona), e dove esiste non è in buone condizioni per il 40% dei bambini italiani (percentuale che sale al 60% a Palermo, 50% ad Ancona e 49% a Bari).
Maglia nera per Catania e Bari dove i genitori che dichiarano che i propri figli passano pochissimo tempo all’aperto sono rispettivamente il 73 e il 72%. Di questi, il 26% dichiara che non esistono spazi all’aperto dove i bambini possono incontrarsi con gli amici (che arriva al 46% a Napoli, al 40% a Genova e al 36% a Catania), il 32% dice che nei luoghi di aggregazione non esistono condizioni di sicurezza e pulizia adeguate (con il 46% di Milano, e il 39% di Napoli e Palermo), e infine il 42% afferma di non poterli accompagnare e supervisionare (70% a Sassari, 60 % Aprilia e provincia di Roma e 46% ad Ancona).
Anche quasi il 30% dei bambini e ragazzi intervistati dichiara più in generale di passare poco tempo all’aperto: il 12 % di essi non gioca mai o quasi mai fuori con gli amici, mentre il 17% lo fa solo qualche volta al mese. La televisione continua ad essere un’amica con cui spendere del tempo: i genitori dichiarano che più di 3 ore di TV al giorno sono la regola per quasi 1 bambino su 5 durante la settimana (la percentuale sale al 28, 26 e 24% rispettivamente a Palermo, Torino e Milano), ma nel weekend lo diventano per più di 1 su 4 (con punte del 43 e 41% a Milano e Palermo).
Ore che spesso si sommano a quelle passate su internet (secondo i bambini e ragazzi italiani più di 3 ore al giorno per il 15% di loro, con percentuali del 30% a Milano e del 23% a Palermo) o a giocare ai videogames (più di tre ore al girono per l’8%, con vette del 18% a Bari e del 16% a Palermo).
La percezione dell’importanza di fare sport o attività motorie non va trascurata, soprattutto quando siparla di ragazzi: per il 46% dei ragazzi chi fa sport o attività motoria è considerato positivamente, ma il restante 54% non reputa sia importante (quest’ultima percentuale tocca i suoi massimi livelli a Catania con il 66% e Napoli con il 64%) o in ogni caso che lo sia più essere esperti di videogiochi, cartoni o calcio.
Nell’impiego del tempo libero vengono privilegiate attività individuali come ascoltare musica (55%) o leggere (43%, in flessione di 11 punti percentuali rispetto al 2011). Solo un 14% dei bambini e ragazzi italiani ritiene che sia molto importante fare sport. Infine l’alimentazione: quasi un ragazzo su 10 mangia a pranzo solo a casa (l’8% in media, ma la percentuale rimane del 6% anche per i bambini tra i 6 e i 10 anni ) o fuori con gli amici (il 5%, che diventa 9% a Napoli, 8% a Palermo e 7% a Catania).
Anche a cena, il 12 % non mangia quasi mai o solo qualche volta a tavola con i genitori. Ben il 39% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla TV, percentuale che sale al 44% al sud e nelle isole, con un 59% dei genitori che non contesta il fatto o non
c’è, mentre il restante 41% borbotta ma accetta la situazione.