Scoperto nuovo metodo antidoping al Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche dell’Università della Tuscia di Viterbo
Una recente scoperta compiuta dallo staff del laboratorio di proteomica del Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche dell’Università della Tuscia, diretto dal professor Lello Zolla, potrebbe aprire una nuova strada alla lotta al cosiddetto doping trasfusionale. Un metodo che potrebbe essere adottato alle olimpiadi di Rio di Janeiro, in Brasile, in occasione delle Olimpiadi del 2016.
”Analizzando i globuli rossi durante la conservazione – spiega il professor Zolla -, abbiamo trovato proteine che migrano dall’interno del globulo alla membrana e le abbiamo proposte come biomarkers di invecchiamento irreversibile. Al tempo stesso – aggiunge – abbiamo proposto il saggio di queste proteine nella lotta al doping trasfusionale (famosi alcuni recenti casi di trasfusioni autologhe nel mondo del ciclismo)”.
Lo scienziato ha poi reso noto che ”il metodo è stato ora proposto ai brasiliani, attraverso un’apposita convenzione in via di definizione, per essere usato nella lotta al doping trasfusionale in occasione delle Olimpiadi De Janeiro”. Infine, il professor Zolla ha annunciato che, in virtù della scoperta, è stato già firmato un accordo di collaborazione ”con una società statunitense, con sede a Boston, che sta investendo milioni di dollari per migliorare la conservazione del sangue per uso ospedaliero”.