Solo il 3% dei ristoranti italiani indica gli alimenti con allergeni
Il 5% degli italiani ha almeno un’allergia o intolleranza alimentare ma, secondo una stima dell’Adoc, solo il 3% dei locali informa correttamente della presenza di allergeni, rendendo di fatto estremamente complicato evitare prodotti pericolosi per la propria salute.
“Solo un ristorante su trenta segnala la presenza di eventuali allergeni nel menu, mettendo a rischio la salute, se non la vita, di circa 3 milioni di italiani che hanno un’allergia agli alimenti – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – basti pensare che il 60% dei casi di shock allergici avviene fuori casa.
In Italia il 5% dei cittadini, di cui un quarto sono giovani sotto i 18 anni e circa 200mila sono bambini sotto i 5 anni, presenta forme di allergia alimentare, in particolare per uova, grano, soia, crostacei e frutta secca, mentre il 40% ha un’intolleranza al lattosio più o meno importante”.Nonostante ciò, rileva Santini, “mangiare fuori casa è tuttora un rischio, dato che sono pochissimi i locali in cui sono chiaramente indicati gli allergeni presenti nelle pietanza offerte.
L’attuale D.lgs. 114/2006, noto come ‘normativa allergeni’ – rileva – non prevede l’obbligo per i ristoratori di indicare la presenza di ingredienti allergenici, in quanto si riferisce esclusivamente all’etichettatura dei prodotti immessi in commercio. Ma dal 2014, con il Regolamento 1169/2011 di matrice europea, anche i ristoranti avranno tale obbligo”. Non è, secondo il presidente dell’Adoc, solo una questione di informazione al consumatori, ma anche di educazione degli stessi operatori del settore. Di allergia si può morire, occorre prestare la massima attenzione e adottare tutte le misure più idonee per prevenire questa eventualità”.
Non presentano problemi di salute ma vengono lo stesso ignorati dal settore della ristorazione anche gli oltre 9 milioni di italiani vegetariani e vegani presenti in Italia. “Ad oggi il 15% della popolazione ha scelto di essere vegetariana o vegana, una percentuale in crescita del 3% l’anno – continua Santini – la maggioranza, 8,5 milioni, sono vegetariani, mentre circa 750 mila sono vegani, questi ultimi a differenza dei primi hanno eliminato dal proprio menu qualsiasi alimento di derivazione animale e non solo carne e pesce. Un numero sempre maggiore, ma anche in questo caso c’è poca attenzione da parte dei ristoratori. Solo il 5% dei locali indica tutti i componenti e l’origine delle pietanza, rendendo difficile la scelta a chi ha scelto di non mangiare prodotti di origine animale. Come Adoc – conclude – crediamo che non si possano ignorare i desideri e le scelte di circa 10 milioni di consumatori, che devono essere perfettamente informati di ciò che mangiano fuori casa”.
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