Lo sport riduce del 20% il rischio di tumore nelle donne
A di là dei vantaggi estetici spesso ricercati in palestre e piscine, l’attività fisica nelle donne ha effetti enormi, a partire dalla riduzione del 20% del rischio di tumore mammario. Il tema è stato oggetto di una sessione del congresso Mondiale di Medicina Sportiva da cui è però emersa anche la raccomandazione a non ‘strafare’ per non incorrere invece in problemi fisici anche gravi.
Oltre che sui tumori, per i quali i benefici aumentano ulteriormente dopo la menopausa, l’attività fisica è un toccasana anche per le malattie legate all’obesità, e ha effetti molto positivi sulla sfera psicologica ed emozionale.
L’inattività fisica raddoppia il rischio di depressione, duplica il tasso di disturbi dell’attenzione, in particolare a scuola e, in generale, il numero di abbandoni scolastici, triplica il rischio di disturbi psico-sociali, incluse le dipendenze e aumenta i problemi psicosomatici, con una probabilità quasi doppia di seguire comportamenti fuori dalle regole, fino a veri e propri atti antisociali: ”La ragione dell’associazione tra inattività fisica e conseguenze negative per la salute emotiva e psicosociale è solidamente biologica – hanno spiegato gli esperti – L’assenza di movimento fisico impedisce lo scarico naturale, ossia motorio, delle emozioni, in particolare di quelle negative (rabbia, collera, paura, ansia) e le traduce in patologie comportamentali”.
Il via libera all’attività è però condizionato ad un ‘corretto dosaggio’, perchè una pratica troppo intensa può avere anche aspetti patologici: ”L’esempio più noto ed emblematico – ha spiegato Julia Alleyne dell’università di Toronto – è la triade dell’atleta, che comporta gravi disfunzioni, dall’amenorrea ai disturbi alimentari, problemi nel metabolismo del calcio e nei profili ormonali in genere”.