Nasce ‘Sos Nutrizione’: progetto per pazienti a rischio
Negli anziani può essere complicato calibrare bene i bisogni nutrizionali, vista la fragilità dell’età avanzata. In caso di patologie come tumori o dopo interventi chirurgici, poi, può essere ancora piu’ difficile: per questo e’ nato il progetto SOS nutrizione, che ha l’obiettivo di sensibilizzare, educare e informare la classe medica sul tema della giusta alimentazione nelle situazioni ‘a rischio’.
Il progetto è stato avviato da Nestle’ Health Science in collaborazione con la Società italiana di medicina generale (Simg): il suo scopo, spiegano i realizzatori, è ”finalizzato a fornire gli strumenti adeguati per la valutazione e corretta gestione del paziente a rischio, individuando un percorso articolato in tre fasi: l’identificazione del problema, la diagnosi e l’offerta di una supplementazione nutrizionale specifica”.
”In presenza di condizioni specifiche come la malattia oncologica, l’operazione chirurgica o l’età avanzata – spiega Claudio Cricelli, presidente Simg – occorre spesso intervenire con interventi nutrizionali mirati per garantire il giusto apporto calorico al paziente. Riteniamo fondamentale far rientrare il tema della nutrizione dell’anziano nell’ambito delle iniziative volte a fornire al medico di medicina generale gli strumenti utili per individuare la patologia e intervenire tempestivamente”.
La campagna informativa ”ha messo in luce dati importanti relativi alle percentuali di chi presenta carenze nutrizionali: si parla del 50% nei pazienti chirurgici, percentuale che viene superata in presenza di anziani fragili e che può raggiungere addirittura l’80% nel caso del paziente oncologico”.
Inoltre, ha fornito al medico di medicina generale uno strumento validato per identificare il problema: il Mini Nutritional Assessment, in grado valutare lo stato nutrizionale ed individuare i pazienti che presentano carenze utilizzando parametri facilmente misurabili, come la circonferenza del braccio o del polpaccio.
Una volta fatta la diagnosi, ci sono diverse strategie: la prima consiste in suggerimenti sulle scelte alimentari. Nel caso in cui non siano sufficienti ”si può ricorrere alla dietoterapia con integratori nutrizionali orali, specifici per condizione clinica. Tali supplementi migliorano lo stato nutrizionale, la risposta immunitaria, la guarigione delle lesioni da decubito, diminuendo il rischio di morbilità e mortalita”’. Se anche questo non basta, ”e nei casi in cui il paziente non è in grado di alimentarsi per bocca, la nutrizione enterale rappresenta una possibile soluzione terapeutica”.