Com’è cambiata la valigetta del medico
Dalla fine degli anni ’70 a oggi la valigetta del dottore e gli strumenti che si porta dietro sono cambiati molto: si e’ passati dal forcipe e le fiale di adrenalina, ai piu’ tecnologici ipad e oftalmoscopio panottico. A ripercorrere questi cambiamenti e’ Abraham Verghese, professore di Teoria e pratica della medicina all’universita’ di Stanford, sul ‘New York Times’.
Verghese ricorda la valigetta di suo zio negli anni ’70, con gli angoli quadrati e le chiusure in cima. ”Una volta aperta – ricorda – c’erano due scaffali, su cui si potevano trovare forcipe, siringhe sterilizzate, aghi, alcol e cotone, fiale di adrenalina, coramina, teofillina, vitamina b12, misuratore di pressione, catetere di Foley”.
All’inizio degli anni ’80 si cambia e la valigetta si alleggerisce. ”Quella del mio mentore in Tennesee – continua – era molto piu’ piccola, con dentro solo oftalmoscopio, misuratore della pressione martelletto per i riflessi e poco altro”. Poi nel 1983, da ricercatore presso la Boston University ”notai che i medici con la valigetta erano una minoranza, i piu’ anziani e i migliori. Smisi di portarla, mettendo cio’ di cui avevo bisogno nel camice bianco”.
Dentro la valigetta di quel periodo c’erano gocce per dilatare le pupille, blocchetti di ricette, penne luminose e carte con algoritmi. ”Adesso sono tra la minoranza che indossa ancora il camice – commenta – dove porto il martelletto per i riflessi, lo stetoscopio, diapason, lente di ingrandimento, penna luminosa, abbassalingua, gel per le mani, prescrizioni in triplice copia, linee guida”. Recentemente ha aggiunto tre nuovi strumenti: il Vscan, un apparecchio a ultrasuoni tascabile, che fa vedere il cuore e sentire meglio che con lo stetoscopio; l’oftalmoscopio panottico, simile a un revolver che fa vedere la retina e i suoi vasi sanguigni, che puo’ essere collegato all’iphone, e infine l’iPad, ottimo per mostrare l’anatomia ai pazienti. ”Tutti strumenti – conclude – che mi consentono di trascorre piu’ tempo con i pazienti”.