Gli integratori non riducono rischi cardiovascolari
Gli integratori multivitaminici non servono a ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, infarto e ictus. La bocciatura arriva dai ricercatori della Harvard Medical School di Boston che hanno effettuato uno studio randomizzato su 15.000 uomini di mezza eta’ (tutti medici di eta’ media 64 anni) che assumevano regolarmente integratori multivitaminici a scopo preventivo.
La ricerca, durata 11 anni, e’ pubblicata sul numero di novembre di JAMA, che e’ interamente dedicata alle patologie cardiovascolari. L’indagine e’ anche stata presentata oggi al congresso della American Heart Association, in corso in questi giorni a Los Angeles. ”Sebbene gli integratori multivitaminici siano ampiamente usati per prevenire carenze vitaminiche e minerali, e’ abitudine comune considerarli anche una buona strategia preventiva per scongiurare le malattie cardiocircolatorie”, spiega Howard Sesso che ha diretto l’indagine. ”Il nostro studio dimostra che non ci sono effetti significativi sulle principali e piu’ comuni patologie cardiovascolari, come infarto del miocardio, angina e ictus. L’assunzione quotidiana dei multivitaminici, inoltre, non riduce neanche la mortalita’ per patologie cardiovascolari in percentuali statisticamente significative”.
Gli studiosi non hanno riscontrato alcun effetto neanche nei casi di altre patologie cardiache, angina e per la rivascolarizzazione delle coronarie. Alla ricerca di Harvard Jama dedica anche l’editoriale. Lo firma Eva Lonn della McMaster University, in Ontario, che scrive: ”Molte persone con patologie cardiocircolatorie continuano a fumare, mangiare male e non assumono i farmaci in modo appropriato. Invece acquistano regolarmente integratori vitaminici o altri supplementi nella speranza di prevenire l’infarto o l’ictus. Niente di piu’ sbagliato”.