Umberto Veronesi: no alla riduzione comitati etici!

di oggisalute | 21 marzo 2013 | pubblicato in Attualità
Umberto Veronesi incaççato

Si oppone fermamente Umberto Veronesi al decreto Balduzzi sul riordino della sanità, che prevede una drastica riduzione dei comitati etici che dovrebbero scendere al massimo di uno per milione di abitanti, ciascuno con competenza su una o più province. A quarant’anni dalla nascita del primo comitato etico indipendente, creato presso l‘Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il futuro di questa istituzione appare incerto.
“Ogni istituto – chiosa Veronesi- deve avere il proprio comitato etico, deve saper parlare e conoscere i propri medici, i ricercatori e il territorio in cui opera. Non è possibile delegare questa funzione a una struttura burocratica lontana”. Un’affermazione condivisa da Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori: “il criterio basato sulla densità di popolazione non va bene, basti pensare che il 40 per cento dei nostri pazienti arriva da altre regioni. Bisognerebbe invece adoperare – aggiunge Pierotti- il criterio della ‘densità dei pareri unici’, cioè del carico di lavoro del singolo comitato,dato che alcuni non approvano più di cinque pareri all’anno”.  L’attività del Comitato Etico Indipendente dell’Istituto Nazionale dei Tumori, nel corso dei 40 anni, è cresciuta in maniera esponenziale: se le sperimentazioni valutate nel 1973 erano solamente due, nel 1992 i giudizi erano saliti a quota 36, fino ai 150 casi del 2012. Tra le innovazioni più importanti derivate dagli studi approvati dal Comitato ci sono ad esempio due fondamentali miglioramenti sul tumore del seno e la definizione dei ‘Criteri di Milano’, ricerca clinica sul cancro al fegato,uno dei ‘big killer’ più diffusi. Il Comitato Etico Indipendente dell’INT si segnala anche come promotore di una proposta sulla ‘donazione’ dei dati clinici e dei tessuti per le biobanche, strutture che rappresentano un’importante fonte di informazioni per la ricerca, ma la cui attività è limitata da ostacoli normativi alla donazione dei campioni. Il Comitato Etico ha proposto la creazione di biobanche indipendenti e pubbliche,nella cui gestione dovrebbero essere coinvolte tutte le parti interessate,inclusi i pazienti,e la cui attività dovrebbe essere regolata attraverso garanzie ben precise.

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