Obesità: scoperto gene legato alle forme gravi
Potrebbe aiutare a comprendere meglio i meccanismi dietro alcune forme più gravi di obesità la scoperta di un gene, legato a gravi forme di questa patologia.
Mutazioni a carico di questo, denominato ‘Sim1’, sono risultate associate anche ad un aumentato introito di cibo.
La scoperta è risultato di due studi indipendenti entrambi pubblicati sul Journal of Clinical Investigation e condotti da Sadaf Farooqi dell’ospedale Addenbrooke a Cambridge e da Philippe Froguel dell’Imperial College di Londra.
Malattia che ha ormai assunto dimensioni pandemiche, l’obesità è soprattutto figlia di cattivi stili di vita, dieta scorretta e sedentarietà; ma negli anni numerosi geni sono stati collegati alla predisposizione ai chili di troppo. E il Sim1 potrebbe essere uno di questi.
Infatti, mutazioni che rendono difettoso o del tutto guasto il gene, e che quindi impediscono la sintesi della proteina corrispondente, sono state associate ad alto rischio di obesità grave. Inoltre, secondo gli esperti, queste mutazioni si correlano anche con la tendenza a mangiare di più dell’individuo che le presenta nel proprio Dna.