Crisi? Non per chi produce integratori
Aumento di prezzi e vendite: 158 milioni di confezioni in un anno
Sempre più integratori alimentari in commercio. La crisi non ferma questo commercio: quasi 158 milioni di confezioni vendute in un anno, con un aumento del 4,3 per cento da agosto 2012 ad agosto 2013. Diminuiti i prezzi? Affatto! Se il prezzo medio di una confezione era di 13,90 euro, nello stesso periodo si è passati a 14,30 di media.
Le aziende del settore, quindi, non hanno minimamente sentito il colpo della crisi, anzi. Se nel 2009 erano 372, oggi sono 511. Una grande opportunità commerciale su cui hanno già da tempo messo gli occhi le case produttrici, anche quelle farmaceutiche. I dati sono stati infatti diffusi in occasione di un convegno organizzato dalla multinazionale dell’industria farmaceutica Ims Health. Aziende e organizzazioni si sono confrontate per capire come e dove investire e come orientare le scelte del consumatore e dei medici generici. Ben otto medici su dieci ne consigliano l’assunzione ai propri assistiti.
Sul gradino più alto podio trionfano gli integratori dell’apparato gastrointestinale, aggiudicandosi il 27 per cento della torta. Colpa forse di una vita stressante che si ripercuote sull’intestino ma senz’altro anche di una alimentazione sempre più povera di fibre e ricca di grassi saturi. All’interno di questa categoria oltre la metà sono probiotici, che arrivano quota 57 per cento. Quasi la totalità degli integratori viene venduta in farmacia, ben il 90 per cento del totale, pur non essendo farmaci. Lo spiega Michele Carruba, professore di Farmacologia all’università di Milano: “Non sono farmaci, ossia non curano, ma favoriscono il ripristino del normale stato fisiologico dell’organismo”. Ciò nonostante, afferma, “è sempre bene non abusarne“.
A questo punto sembra quasi obbligatoria una riflessione. Nessuno pensa che facciano male (sebbene la raccomandazione di non abusarne faccia pensare): come dice lo stesso nome, aiutano, integrano le sostanze eventualmente carenti nel nostro organismo. La domanda che però dobbiamo porci è: davvero la nostra alimentazione è carente di sostanze essenziali per il nostro benessere? E se è così, non sarebbe meglio e più economico orientarla verso cibi più sani e completi, non sarebbe il caso di pensare a una dieta alimentare già integrata in partenza, ricca di sali minerali e vitamine fresche?