Tagli alla sanità per 3,5 miliardi?
Il ministro Lorenzin: “Il sistema non li reggerebbe”
Ci sono tagli e tagli, e alcuni fanno più male di altri e lasciano ferite profonde. Stiamo parlando dei tagli al Fondo sanitario nazionale. In principio sono state le parole del viceministro all’Economia Stefano Fassina, che aveva annunciato interventi di riduzione nella Legge di stabilità, adesso è il momento dei numeri. Dal ministero alla Sanità arrivano notizie non ancora ufficializzate secondo cui l’anno prossimo il Fondo nazionale potrebbe essere ridotto di un miliardo e mezzo, spetterà alle Regioni recuperare questa cifra, agendo per un miliardo sulla spesa farmaceutica e per il resto su quella per l’acquisto di beni e servizi. Per ottimizzare le risorse una soluzione potrebbe essere quella di indire gare centralizzate cercando così il miglior prezzo sul mercato. Lo stesso taglio, poi, potrebbe arrivare nel 2015, per un totale di ben tre miliardi di euro.
La spending review, però, non si arresta qui: era stato previsto, infatti, per l’anno prossimo che le Regioni contribuissero al Fondo con ulteriori due miliardi, da ottenere con nuovi ticket. Se così fosse, l’anno prossimo sarebbero distribuiti di fatto 3,5 miliardi in meno. Possiamo solo immaginarne le conseguenze.
Parole tranquillizzanti arrivano, però, proprio dal ministro Beatrice Lorenzin: “Sento parlare con troppa insistenza di questi tagli nei sottoscala del ministero dell’Economia. Sarebbero insensati, il sistema non li reggerebbe“, sottolineando come negli ultimi anni la sanità sia stata obbligata a rinunciare a 22 miliardi, tra una manovra e l’altra. Quest’anno, per la prima volta, il Fondo sanitario nazionale è stato inferiore rispetto all’anno precedente, mettendo a rischio di pareggio le diverse Regioni. Alcune di queste hanno trattenuto il fiato sperando in un po’ di ossigeno per il 2014, con un auspicato aumento delle risorse a disposizione per potere affrontare spese rimandate. E invece si paventa l’ipotesi di un’ulteriore riduzione del fondo, da 107,9 miliardi a 106,4.
Questi eventuali tagli potrebbero costringere le Regioni ad aumentare la pressione fiscale sui cittadini, già ridotti, a loro volta, all’ultimo buco della cintura. Lorenzin propone di intervenire, piuttosto che sul Fondo, sul “Patto per la salute“, che è un accordo interno fra Ministero e Regioni. “Il Fondo ha già dato, il sistema così non regge – afferma il ministro – Così salta il Patto per la salute con cui si potrebbe governare una spending review interna, razionale ed efficiente per i prossimi cinque anni”.