Prevenzione dei tumori femminili: apre il punto di accoglienza per le donne migranti al Fatebenefratelli
Con l’inaugurazione del primo punto di accoglienza e informazione per le donne migranti all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma all’Isola Tiberina, si dà formalmente avvio al percorso facilitato di accesso alla prevenzione e alla cura dei tumori femminili, creato nell’ambito del progetto “Foreign women cancer care”.
Il percorso, che si avvarrà della preziosa collaborazione di mediatori linguistico-culturali dedicati, prevede un’accoglienza mirata il giovedì dalle 14 alle 16 all’unità operativa di Psicologia clinica dell’ospedale, scala C piano terra e il venerdi dalle ore 11 alle ore 13 al Pais (Punto di accoglienza, informazione e sostegno), scala C secondo piano. Durante il colloquio le donne verranno invitate a partecipare a gruppi psicoeducativi o a gruppi plurietnici di narrazione delle storie sulla salute e alla fine del colloquio verranno accompagnate negli ambulatori di ginecologia e di senologia per un appuntamento.
Dalla visita si avvieranno tutti i percorsi che siano ritenuti necessari per la prevenzione o la cura, sempre con l’accompagnamento sia del mediatore che dello psicologo. Nel programma è prevista anche l’attivazione di un portale socio-assistenziale. L’idea portante è che solo attraverso la relazione e il confronto si possa promuovere sia l’integrazione che la salute delle donne migranti, imparando ad occuparci della nostra salute insieme a tutti gli operatori sanitari.
Questo progetto viene realizzato dagli Ifo (gli Istituti fisioterapici ospitalieri di Roma), l’Aimac (l’Associazione italiana malati di cancro), l’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli di Roma e la Cooperativa Roma Solidarietà–Caritas di Roma (Crs), con la collaborazione e il patrocinio del Centro per la pastorale della salute del vicariato di Roma, ed è finanziato dal Ministero dell’interno, nell’ambito del Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi 2007-2013. Il progetto pilota ha durata annuale e si concluderà nel 2014. Il successo atteso del “Foreign Women Cancer Care” si candida ad essere un modello da proporre a livello nazionale per il miglioramento dell’integrazione e dell’accesso dei cittadini stranieri alle prestazioni del servizio sanitario nazionale.