Mal di schiena? Niente paura, arriva Minosse
L’app migliorerà cure e qualità della vita
Sempre più spesso la tecnologia viene incontro alla medicina. In particolare, un campo di nuova esplorazione è quello delle app, le applicazioni per tablet e smartphone, alla portata ormai di tutti. Tecnologia, network tra specialisti e medici di medicina generale, criteri di priorità, appropriatezza prescrittiva: questi i cardini del nuovo progetto che vuole migliorare la qualità di vita dei pazienti con lombosciatalgia e prende nome da Minosse, mitologico re e legislatore di Creta, passato alla storia per la sua capacità di guida dei processi decisionali. L’app si rivolge in particolare ai medici di famiglia, scopo dell’iniziativa è offrireloro uno strumento di lavoro semplice e veloce: un software che consente di indirizzare gli assistiti allo specialista ospedaliero più opportuno e di valutare il reale livello di priorità della visita, nel caso in cui il mal di schiena persista oltre le due settimane e non risponda a una terapia antalgica correttamente impostata.
Circa 6 milioni di italiani soffrono di lombosciatalgia. Si tratta, in assoluto, della patologia dolorosa più comune: rappresenta oltre il 50% delle richieste di valutazione medica per problemi algici ed è tra le cause principali di assenza dal lavoro, con costi socio-sanitari notevoli. Diventa così fondamentale puntare a una maggiore appropriatezza terapeutica, evitando prescrizioni improprie di Fans (antinfiammatori non steroidei) e prestazioni specialistiche non necessarie.
Risponde proprio a questa esigenza il progetto Minosse, nato dalla felice intuizione e creatività di due algologi iscritti all’Aisd (Associazione italiana per lo studio del dolore) del Friuli Venezia Giulia: Luca Miceli e Rym Bednarova, dopo una consensus conference con i colleghi dell’Ass 5 Bassa Friulana. I due specialisti hanno creato il software, grazie al contributo di Mundipharma, e a breve inizieranno a testarlo nell’area di pertinenza dell’Ass stessa. Alla fase pilota contribuisce anche Ezio Storelli, algologo dell’Aou “Maggiore della carità” di Novara, che sta testando il software a fini scientifici, coinvolgendo medici di famiglia e specialisti dell’area piemontese. I risultati preliminari saranno presentati al 37° Congresso nazionale Aisd, previsto a Stresa dal 22 al 24 maggio 2014.
Finalità del progetto è fornire dei criteri oggettivi di priorità, accessibili a qualunque medico di base e validati scientificamente. Ma come funziona il software? Il generalista si registra sul sito e, in pochi minuti, risponde ad alcune domande sull’intensità della sintomatologia dolorosa, il grado di disabilità che il dolore genera, l’eventuale presenza di una neuropatia o una frattura. Mediante un algoritmo, il sistema elaborerà i dati, indicando a chi inviare il paziente (ortopedico, neurologo, fisiatra, medico di Pronto soccorso o terapista del dolore) e con quale priorità, oppure suggerirà di rivedere la terapia in atto, prescrivendo per almeno 15 giorni un analgesico oppioide, qualora non fosse stato ancora somministrato. Gli oppiacei sono infatti i farmaci di riferimento per la cura del dolore cronico moderato-severo, più efficaci dei Fans e con minori effetti collaterali a livello gastrico, cardiovascolare o renale.
“Siamo partiti dall’assunto di Galileo ‘misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è’ – spiegano Luca Miceli e Rym Bednarova – per portare nella pratica clinica del territorio friulano e piemontese un’idea di medicina basata sull’evidenza, sulla riproducibilità e confrontabilità dei dati, affinché ogni realtà locale diventi un laboratorio utile per la collettività. La fase pilota coinvolgerà 50 medici di famiglia di Latisana (Ud) e Novara; l’auspicio è che, in futuro, il progetto possa estendersi all’intera Penisola e magari essere applicato ad altre patologie dolorose di particolare frequenza. Fin da ora, comunque, tutti i generalisti interessati possono accedere al portale www.minosse.biz, per ricevere indicazioni utili sulla corretta gestione dei loro pazienti con lombosciatalgia”.
“Nel novarese abbiamo già illustrato finalità e modalità di utilizzo del portale ai medici di famiglia, che stanno iniziando ad usarlo”, dichiara Ezio Storelli.“Siamo convinti che Minosse rappresenti uno strumento molto utile, perché potrà consentire di ridurre una serie di prestazioni e accessi ambulatoriali impropri, evitando inutili dispendi di risorse. Spesso arrivano nei nostri centri, allungando le liste d’attesa, pazienti con diagnosi di mal di schiena che potevano essere efficacemente curati dal generalista, mediante una terapia con analgesici oppioidi. Utilizzato in modo corretto, il software creerà delle corsie preferenziali per pazienti già screenati dal medico di base e da considerarsi davvero urgenti”.
“Sono consapevole della validità del progetto Minosse – commenta Rossella Marzi, presidente del 37° Congresso nazionale Aisd – perché credo fortemente nella collaborazione con i medici di medicina generale, che deve essere implementata con supporti informatici al fine di gestire al meglio il paziente con dolore”.