Allergie, un italiano su tre crede di essere allergico ma solo il 20% lo è veramente. Attenzione alle diagnosi fai-da-te
Etchim! Raffreddore, un inizio di influenza? Molte volte è il biglietto da visita di una nuova allergia. Sempre più persone ne soffrono e si manifesta in modi diversi, non sempre immediatamente riconoscibili. Asma, rinite, allergie alimentari, allergia al lattice, ai farmaci, dermatiti, pruriti, allergie professionali. L’elenco potrebbe continuare. Oggi ne soffre fino a un italiano su cinque, con un trend in continuo aumento: se fosse di natura infettiva sarebbe una vera epidemia! Ma a pagarne di più il prezzo sono i più piccoli: “La rinite allergica colpisce un adulto su cinque e un bambino su quattro – spiega Massimo Triggiani, presidente uscente Siaaic (Società italiana allergologia, asma e immunologia clinica) e docente di Allergologia e immunologia clinica all’Università di Salerno – Ma il trend tende ad aumentare: entro il 2020 colpirà il 50% dei più piccoli. L’asma bronchiale colpisce intorno al 10% della popolazione, mentre le allergie alimentari colpiscono il 6% dei bambini e il 4% degli adulti“.
Un panorama di cause dunque articolato, cui si aggiungono anche delle allergie ai farmaci. Per questo tipo di problema, afferma il professore Triggiani, “non esistono ancora dati definitivi, ma l’incidenza, anche questa in aumento, è stimabile intorno all’1% della popolazione per quanto riguarda le reazioni avverse a medicinali, soprattutto antibiotici e antiinfiammatori, e a mezzi di contrasto usati in radiologia”.
Nel corso del 4° congresso Ifiaci (Federazione delle società di immunologia, allergologia e immunologia clinica) che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, è stato presentato un piccolo elenco salvavita, con cinque consigli su cosa fare e cosa non fare per non incappare in diagnosi errate, sempre più frequenti considerando che è in aumento il fenomeno dell’autodiagnosi via Internet. Il vademecum serve anche a evitare un uso considerevole di farmaci che rischia di provocare danni permanenti.
Non tutto ciò che sembra allergia, infatti, lo è, per questo non bisogna intraprendere alcuna terapia senza una diagnosi sicura. Come spiega Massimo Triggiani, “i sintomi sono spesso simili a quelli di un’ampia fascia di altre malattie. Fastidi gastrointestinali, ad esempio, come gonfiori o mal di pancia, sono tipici non soltanto delle allergie alimentari, ma anche di intolleranze o condizioni: stando ai nostri dati i veri allergici sono il 20% della popolazione, ma più del 30% degli italiani ha sintomi che crede riconducibili a un’allergia”. Gli equivoci più comuni, oltre ai problemi gastrointestinali, secondo gli allergologi, si hanno anche con i sintomi respiratori: l’iperreattività bronchiale, ossia una forte sensibilità delle vie aeree che diventano molto reattive a particolari stimoli quali fumo, odori forti, agenti irritanti, può essere confusa con l’asma allergica.
“In questi casi – continua Triggiani – una persona su due consulta il web e nel 90% dei casi l’informazione via internet è scorretta, o in toto o parzialmente. E se la diagnosi è errata, il paziente che si rifugia subito in farmaci può incorrere a danni significativi, oltre ovviamente a non curare nulla. Anche quando la diagnosi è corretta, c’è bisogno di attenzione per capire non soltanto il sintomo, ma per individuarne le cause“. Il congresso ha riunito oltre 500 specialisti da tutta Italia per affrontare le specificità di ciascuna allergia, dando finalmente pari dignità a tutte le componenti dell’allergologia e dell’immunologia clinica, come sottolinea Giorgio Canonica, neopresidente Siaaic.