Per combattere gli acari basta non rifare il letto la mattina… e seguire altre piccole regole
“Hai rifatto il letto?”. “No, mamma, sono allergico agli acari!”. Bella scusa, eppure sembra davvero l’alibi perfetto per i più pigri: l’acaro delle nostre case non ama soltanto la polvere e le cellule morte dell’epidermide ma anche l’umidità e il caldo: spazi umidi e poco aereati favoriscono la sua proliferazione. E cosa c’è di meglio di lenzuola ancora calde e ben sigillate, con scaglie di pelle morta come scorta alimentare, per banchettare e moltiplicarsi in allegria? Il letto pare dunque essere l’alcova dell’amore anche per questi nostri piccoli coinquilini. Le diverse allergie sono procurate dalle sostanze di rifiuto degli acari che vengono inalate dall’uomo durante il sonno, quindi il letto è proprio l’ambiente a cui bisogna prestare maggiore attenzione.
Lo conferma Stephen Pretlove e il suo team di ricerca dell’università britannica di Kingston, che ha realizzato un modello informatico per studiare la reazione degli acari alle più classiche situazioni domestiche. Il risultato è stato che il modo più efficace per combattere questi animaletti è proprio lasciare il letto disfatto, naturalmente senza dimenticarsi di sostituirle con regolarità evitando che la polvere vi si accumuli sopra.
“Gli acari – spiega il ricercatore – possono sopravvivere soltanto ricavando l’acqua di cui hanno bisogno dall’atmosfera e per farlo usano piccole ghiande collocate sulla parte esterna del corpo. Il semplice atto di lasciare il letto sfatto durante il giorno è sufficiente a eliminare l’umidità da lenzuola, cuscini e materassi. In questo modo gli acari si disidratano e muoiono più facilmente”.
Acaro, chi è costui?
Gli acari o dermatofagoidi sono animaletti microscopici simili ai ragni, popolano oltre a materassi, cuscini e coperte, anche divani, poltrone, moquette, tappeti e carte da parati. Il loro habitat ideale è infatti una temperatura tra i 15 e i 20 gradi, umidità tra il 60 e l’80 percento e assenza di raggi solari diretti: cosa c’è di meglio di una casa popolata dall’uomo? Se poi questi gli fornisce anche cibo è davvero il top! Oltre alle scaglie di pelle, l’acaro ama arricchire la sua dieta con di pollini, piume, residui di cibo e muffe.
Un acaro vive circa dieci settimane, durante le quali produce circa duemila particelle fecali e, nel caso di un esemplare femminile, depone 60-100 uova. Ciò che infiamma naso, occhi, polmoni o la cute stessa dell’uomo, procurando reazioni come congiuntiviti, prurito, dermatiti o asma, non sono gli acari in sé ma proprio le sue feci, in particolare alcune particelle in esse presenti che inaliamo di solito proprio la notte.
Come li eliminiamo?
Gli acari sono tra gli inquilini più cocciuti, difficile convincerli a cambiare casa, inutili i tentativi di sfratto coatto: “Qui ci sono nato e qui resto!”. Quello che però si può fare è ridurne la concentrazione, evitando una proliferazione eccessiva.
L’eliminazione completa degli acari della polvere è quasi impossibile, tuttavia si può cercare di ridurre al massimo la sua concentrazione nell’ambiente domestico, seguendo semplici regole:
- Lavare lenzuola e federe a 55°C almeno una volta alla settimana, ed esporre spesso coperte e copriletti al sole. Esistono anche copricoperte in materiale anti acaro.
- Avvolgere materassi e cuscini con involucri impermeabili agli allergeni ma permeabili al sudore umano. Lavarli ogni 2-3 mesi a 55-60°C. Un materasso può contenere anche due milioni di acari, nessuno ne è privo, neppure quelli in lattice: i sintetici ne contengono di più di quelli in piuma, perché meno traspiranti. Evitare letti con base imbottita: trattiene più acari del materasso stesso.
- Evitare pelouche, meglio giocattoli di legno, metallo o anche plastica. Se non se ne può fare a meno, metterli in freezer per mezza giornata almeno e poi lavarli.
- Eliminare dalla casa e soprattutto dalla camera da letto oggetti che trattengono polvere, come tappeti, moquette, tende e carta da parati.
- Rivestire divani e poltrone con tessuto anti acaro.
- Pulire i filtri di eventuali pompe di calore o condizionatori ogni mese.
- Per le pulizie si sconsigliano scopa o spolverino, che sollevano la polvere senza catturarla, spostandola da una superficie all’altra. Meglio panno umido, aspirapolveri con filtri ad acqua e filtri ad alta efficienza (Hepa) che fermano anche particelle di 0,3 micron. Di scarsa utilità gli spray acaricidi, perché non riescono a penetrare in profondità nelle fibre, mentre è molto efficace la pulizia a vapore, che uccide gli acari e sterilizza le particelle fecali, responsabili delle allergie. In ogni caso si consiglia di impiegare una mascherina protettiva durante le pulizie.
- Arieggiare le stanze dopo aver cucinato o fatto la doccia, non stendere la biancheria in casa e non usare umidificatori.
- Non fumare: il fumo attivo e anche quello passivo aumentano notevolmente il rischio di allergia.
- Se si soffre di allergie da acaro, per le vacanze prediligere l’alta montagna: al di sopra dei 1.500 metri gli acari non vivono.
Ah, quasi dimenticavo: non rifare il letto la mattina!
non trovo nessuna ricerca, come ridurre il numero degli acari.
Trovo dei medicinali vecchi che molto blandamente allontanano. Niente altro.
Pertanto mi domando;perche non è nessuna ricerca sulla ventilazione con microonde??
Le microonde sono pericolose, però,in questa società moderna può fare molte tante cose .proviamo con “MICROONDE!!
grazie a chi legge