Whatsappite, ecco cosa c’è di nuovo!
Infiammazione ai polsi per troppi messaggi
“What’s up”? Cosa c’è di nuovo? La Whatsappite! Un’infiammazione ai polsi procurata dall’eccesso di messaggi. Il nome, come è evidente, deriva da Whatsapp, l’applicazione per smartphone che permette di inviare messaggi anche multimediali senza limiti di numero o di gestore, sfruttando il collegamento Internet. Naturalmente il problema di salute non riguarda solo gli utenti di Whatsapp, ma tutti gli amanti di sms ed mms. Di che si tratta?
L’allarme non arriva da fonti imprecise riprese dai social network, ma addirittura dalla rivista The lancet, in cui si descrive il caso di una donna di Granada ricoverata in ospedale dopo avere usato la chat di Whatsapp per sei ore consecutive. La notizia, riportata dalla rivista scientifica, risale a Natale, quando la protagonista della storia, una donna di 32 anni, incinta di sei mesi, ha passato buona parte della giornata a inviare e rispondere ai messaggi di auguri.
”La diagnosi per il dolore bilaterale ai polsi è stata di Whatsappite – scrive Ines Fernandez Guerrero, che ha descritto il caso – il trattamento è consistito in farmaci antinfiammatori e astinenza totale dai messaggini, con un miglioramento solo parziale anche per il fatto che la paziente non ha seguito la prescrizione e ha scambiato di nuovo messaggi il 31 dicembre”.
Che la tecnologia provochi alcune patologie specifiche non è certo una novità. A parte il diffuso tunnel carpale derivante dall’uso prolungato del mouse, negli anni Novanta ci fu un curioso caso di Nintendinite dovuto all’uso eccessivo della nota consolle giapponese, che consisteva in un’infiammazione dei pollici. Un caso che si è poi moltiplicato in tanti altri, fra adulti e bambini.