Caos al concorso di Medicina generale,
esplode la protesta
Esplode la protesta degli studenti che mercoledì scorso hanno partecipato alla selezione nazionale del concorso di Medicina generale, gestita dalle varie Regioni.
Il sindacato dei medici italiani, Smi, ha chiamato in causa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Istruzione, Stefania Giannini, sulla recente prova di ammissione al corso di formazione specifica in Medicina generale. Molte sono state le segnalazioni sui social network di possibili irregolarità in un clima di confusione e caos, denunciati anche su diversi articoli di stampa.
Lo Smi, che sta raccogliendo segnalazioni da parte di diversi giovani medici, sta valutando la possibilità di avviare una azione giudiziaria collettiva e chiede l’intervento urgente delle istituzioni. Il sindacato chiede, inoltre, ai ministeri interessati che facciano chiarezza e che intervengano con urgenza, ricordando anche la prossima sessione di ammissione di ottobre: “La sanità non ha bisogno di scandali di questo tipo, – dicono i sindacati – i giovani medici hanno diritto a procedure trasparenti, a concorsi basati sulla meritocrazia e non sulla ‘truffocrazia’”.
Prende posizione anche l’Associazione Italiana Giovani Medici, Sigm. “A seguito delle segnalazioni pervenuteci, – si legge in una nota – chiediamo che le Regioni predispongano l’immediato congelamento delle correzioni delle prove e della pubblicazione delle graduatorie di merito, in attesa che venga fatta chiarezza su quanto fatto emergere da centinaia di candidati in tutto il Paese. A tal proposito i Giovani Medici chiedono che sia il Ministero della Salute ad inviare propri ispettori al fine di esercitare in pieno le proprie competenze in materia di vigilanza e controllo e per garantire indagini imparziali”.