Ebola, l’allarme della Simit:
“La Sicilia regione più a rischio”
È massima allerta in tutta l’Europa. La paura del contagio da virus Ebola, dopo i casi segnalati in Spagna, ha raggiunto anche l’Italia, dove la Sicilia sarebbe la regione più a rischio. Questo ha affermato Antonio Chirianni, il vicepresidente della Simit, società Italiana Malattie Infettive e Tropicali. Le regioni più esposte “sono quelle costiere, presso le cui aree portuali sbarcano periodicamente clandestini provenienti dai Paesi africani: la Sicilia, per motivi geografici, sembra essere la regione più interessata dal potenziale contagio. Il lungo tempo di incubazione, fino a 21 giorni, dell’infezione da virus Ebola – spiega Chirianni – può comportare la probabilità che un individuo asintomatico proveniente dai Paesi endemici manifesti la malattia al suo arrivo in Europa”.
La Simit, tuttavia, ha precisato che, ad ogni modo, “sono attivi sistemi di sorveglianza e, inoltre, procedure per i casi sospetti possono essere messe in atto in collaborazione con i due Centri di riferimento, quali l’istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma e l’Azienda Ospedaliera Sacco di Milano”.
L’infezione si trasmette con contatto interumano diretto con organi, sangue e fluidi biologici, ma, ha sottolineato Chirianni, “è importante anche evidenziare che il virus permane a lungo nello sperma e che, pertanto, i rapporti sessuali possono rappresentare un veicolo di diffusione dell’infezioneanche 6-7 settimane dopo la guarigione”.