L'esperto: "Si potrebbero risparmiare oltre 14 miliardi"

Sanità elettronica, Italia in ritardo:
“Pochi fondi investiti”

di oggisalute | 8 ottobre 2014 | pubblicato in Attualità
img_3586

L’Italia fanalino di coda per la sanità elettronica. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio sull’innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano, promosso dal Ministero della Salute, nell’ambito della presidenza italiana del Consiglio dell’Ue.

Troppo pochi i fondi investiti per cartelle elettroniche, referti digitali e via web e telemedicina, servizi che se potenziati potrebbero far risparmiare al Servizio sanitario nazionale oltre 14 miliardi di euro. “In totale in Italia – spiega Mariano Corso, direttore scientifico dell’Osservatorio sulla innovazione digitale – nell’ultimo anno per le tecnologie digitali si sono spesi 1,17 miliardi. Mentre per far decollare la sanità elettronica nel nostro Paese dovremmo investire tre volte tanto”.

“Il nostro è un Paese povero in sanità, – prosegue Corso – ovvero spendiamo meno rispetto ad altri in Europa. Grazie alla sanità digitale possiamo arrivare a risparmiare oltre 14 miliardi; 6,8 nelle strutture sanitarie (Asl, Regioni e ospedali) e 7,6 per i cittadini. Le Asl e gli ospedali potrebbero ridurre le spese in diversi settori grazie alle innovazioni del digitale: 3 miliardi con medicina del territorio e domiciliare, 1,39 con la cartella clinica elettronica, 860 milioni con i referti digitali, 370 con i referti via web, 860 con la gestione informatizzata dei farmaci”.

Lascia un commento

Protezione anti-spam *