Psicologia e divorzi, la separazione
spiegata ai figli
Da un punto di vista psicologico la scelta di separarsi rappresenta dunque l’epilogo di storie di sofferenze ed incomprensioni accumulate nel tempo; il progetto condiviso di vita si infrange lasciando spesso i coniugi nella necessità di ricostruire il proprio assetto individuale ed emotivo, spesso tuttavia a scapito della percezione del vissuto emotivo dei figli.
I genitori infatti tendono a credere che i figli, soprattutto laddove essi siano piccoli d’età, non percepiscano in maniera evidentemente il cambiamento, e che anzi tenerli all’oscuro di tutto possa tutelarli da eventuali tensioni e conflitti. Tuttavia, anche a fronte di differenti modalità di percezione, il bambino acquisisce la consapevolezza del cambiamento in atto, e la necessità di affrontare il lutto della separazione è primaria all’interno del processo elaborativo in cui sono gli stessi genitori a dover far fronte.
Come comunicare, e dunque veicolare, le nuove modificazioni del precedente assetto familiare? Presupposto fondamentale, per la coppia, è quello di comprendere ed interiorizzare il fatto che si può smettere di essere coniugi, ma si continua ad essere genitori. Questa dimensione veicolerà il senso dell’intera esistenza dei figli, garantendo loro il sostegno e la protezione necessaria per rinforzare la soggettività del bambino, in fase di evoluzione e costruzione.
La comunicazione deve avvenire insieme, senza lasciare l’incombenza ad uno dei due; infatti ciò potrebbe alimentare i vissuti fantasmatici del bambino, spaventato dal poter perdere una delle figure di riferimento. Per fare ciò, è necessario che i conflitti siano per quanto possibile sedimentati, non facendo percepire ai bambini il clima di tensione. Laddove esso sia presente, sarebbe opportuno per i genitori ricercare un sostegno, sotto forma di mediazione familiare o sostegno alla genitorialità, che permetta di appianare i conflitti ed agevolare una comunicazione fluida e sana.
Infine, di fondamentale importanza, la necessità di ascoltare i vissuti emotivi del bambino, spesso sentiti con dolore dal genitore come specchio del fallimento dell’assetto familiare. Essere riconosciuti come parte integrante dell’elaborazione, permetterà di focalizzarsi sui punti cardine del processo evolutivo.
Con i bambini più piccoli, risulta importante evidenziare soprattutto i cambiamenti pratici, in maniera tale che il bambino possa metabolizzarli, mantenendo le coordinate del quotidiano.
Con i bambini più grandi, è essenziale condividere quelli che sono i vissuti emotivi, comunicando continuità nei processi di crescita e sostegno allo sviluppo.