Risparmiare risorse per i farmaci
innovativi: nuove strategie
Migliorare le cure mediche risparmiando sui costi. Questo il tema del congresso “Come liberare risorse per i farmaci innovativi: Sicilia”, che si terrà a Palermo il 19 novembre, dalle 8,30 alle 17,30, al Mondello Palace Hotel.
Una giornata di studio con la partecipazione di relatori, gran parte dei quali provenienti da tutta la Sicilia, che analizzeranno, nella prima parte del simposio, i dati della spesa sanitaria per l’innovazione farmaceutica e, successivamente, le strategie da mettere in atto per risparmiare sui costi.
Tanti gli argomenti in programma: si parlerà di appropriatezza delle prescrizioni e di aderenza alle terapie, con uno sguardo particolare ai farmaci equivalenti e biosimilari, essenziali per contenere la spesa sanitaria a parità di efficacia. L’ultima sessione sarà dedicata, inoltre, alla centralizzazione delle gare d’acquisto come strumento di risparmio. L’evento formativo sarà anche occasione per ricordare la figura del farmacologo Pietro Benigno, storico preside della Facoltà di Medicina di Palermo, uno dei primi scienziati a criticare l’eccessivo utilizzo dei farmaci.
Il congresso vanta, inoltre, il patrocinio della Regione Siciliana, dell’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere, dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica e della Società Italiana di Farmacologia. Provider e segreteria organizzativa sono a cura di Biba Congressi.
“Ogni anno il governo taglia i finanziamenti per la sanità, mentre i farmaci innovativi diventano sempre più costosi – spiega Achille Patrizio Caputi, farmacologo, direttore scientifico dell’evento – . Se noi osserviamo di quanto si è ridotto il finanziamento alle regioni per l’acquisto dei farmaci e come sono aumentati i costi che le stesse devono pagare per acquistarli, è evidente che stiamo andando verso un punto di rottura. Occorre, dunque, trovare nuove strategie per recuperare risorse con un’adeguata prescrizione da parte dei medici, anche grazie all’uso di farmaci biosimilari. Si tratta di un problema etico”.