Corte Ue: “Un ovulo non è un embrione”, via libera ai brevetti
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che un ovulo non in grado di svilupparsi in un essere umano può essere, in linea di principio, brevettabile a scopo industriale o commerciale. La decisione arriva dopo il ricorso di una multinazionale, l’International Stem Cell, con sede nel Regno Unito.
Secondo la Corte, dunque, un ovulo attivato per partenogenesi (un tipo di riproduzione caratterizzato dal fatto che la cellula-uovo si sviluppa senza essere stata fecondata) che abbia iniziato un processo di sviluppo non va considerato come un embrione umano e può essere, quindi, oggetto di brevetto.
La direttiva comunitaria del 1998 sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche prevede, invece, che gli embrioni umani non possono essere utilizzati per brevetti a scopi industriali o commerciali. La sentenza di oggi, dunque, apre nuovi orizzonti per la ricerca scientifica.