Dal sesso al gioco d’azzardo:
il dramma delle nuove dipendenze

Sotto la definizione di “new addiction” rientrano tutte quelle forme di dipendenze comportamentali in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica o abuso di sostanze stupefacenti.

La difficoltà nel riconoscere e individuare questo tipo di dipendenze è che esse si rifanno in genere ad attività lecite e socialmente accettate, in cui diviene complicato riscontrarne l’elemento patogeno.

Tra le “new addiction” infatti ritroviamo sia fenomeni di larga diffusione, come la dipendenza patologica da gioco d’azzardo, shopping compulsivo, l’internet addiction disorder (in cui rientrano fenomeni come il cyber sex e cyber pornografia),  a quelle di più difficile individuazione, quali la dipendenza affettiva, la work addiction (dipendenza da lavoro) e la sex addiction (dipendenza dal sesso).

Ad un macrocosmo di nuove dipendenze, fa tuttavia da contraltare un basso riscontro di dati statistici che possano testimoniare concretamente la portata di questi nuovi fenomeni.

L’autore Alonso-Fernandez sostiene che queste nuove forme di dipendenza trovano il loro sviluppo all’interno di una società caratterizzata da forte stress e vuoto esistenziale, in cui l’immediata gratificazione, fornisce gli strumenti necessari al sopperire di queste tensioni.

In ogni caso, c’è da dire che sicuramente queste forme sottendono ad un disagio psichico profondo e un malessere culturale pervasivo, sacrificando all’uso di un pensiero critico e riflessivo, uno stato di eccitazione euforica, messo in atto con comportamenti sempre più compulsi. Inoltre, come per le più classiche dipendenze da sostanze, anche le new addiction si accompagnano a forme di craving, ovvero una perdita di controllo rispetto all’azione che si sta svolgendo, e la messa in atto di reiterazioni “obbligatorie” volte al soddisfacimento del desiderio.

Come riconoscere comportamenti potenzialmente patogeni? Spesso la differenza tra “passione” e “dipendenza” risulta molto labile, soprattutto nei processi di negazione che spesso sottendono al riconoscimento di un disturbo. Risulta dunque fondamentale individuare i campanelli d’allarme, soprattutto da parte degli altri significativi che ruotano intorno al soggetto. Anzitutto il primo elemento è quello del tempo che si dedica all’attività posta in essere; un tempo che toglie spazio ad altre attività quotidiane potrebbe essere un chiaro segnale. Ad esso si associa la tendenza della persona a nascondere e mentire, cercando così di non destare preoccupazione. Inoltre, cambiamenti umorali e reazioni aggressive possono divenire indici del coinvolgimento in situazioni stressogene.

Conoscere, riconoscere e prevenire, risultano dunque gli elementi necessari per circoscrive la portata di disturbi potenzialmente dannosi e nocivi alla persona, passando a volte irreparabilmente da una funziona positiva di gratificazione e soddisfacimento, ad una negativa di dipendenza e isolamento.