Sesso, tabù e prevenzione:
come parlarne ai figli
In occasione della Giornata Internazione contro l’Aids, che si celebra il primo dicembre, e più in generale contro tutte le malattie sessualmente trasmissibili, risulta necessaria una riflessione non solo sul fenomeno in sé, ma anche e soprattutto sulle pratiche di prevenzione, che possano tutelare le persone nel vivere serenamente la propria sessualità.
Un tema dapprima considerato tabù, attualmente di interesse pubblico, parlare di argomenti relativi alla sessualità è fondamentale soprattutto per scongiurare fenomeni dannosi per la salute fisica e psichica. La prevenzione dovrebbe partire anzitutto dalla famiglia, nucleo primario dello sviluppo del bambino, che dovrebbe fornire, per quanto possibile, gli strumenti atti ad affrontare con sicurezza e competenza il mondo esterno.
Come possono tuttavia i genitori sostenere un tema così delicato con i loro figli? A che età cominciarne a parlarne? In che modo e con quali linguaggi? Interrogativi che frequentemente attraversano la coppia genitoriale, dubbi naturali a cui cercheremo di attribuire una forma più fluida.
Fin dalla prima infanzia, quindi già intorno ai 2 anni, i genitori dovrebbero favorire il contatto del bambino con il proprio corpo, evitando di sgridarlo e colpevolizzarlo.
Intorno ai 4-5 anni, è necessario approfondire temi legati soprattutto alle differenze corporee tra maschietti e femminucce. Avvalersi di un supporto, che sia esso un video oppure un libro, può sicuramente facilitare il compito, a patto che i genitori siano presenti per rispondere ad eventuali domande. Usare un linguaggio semplice e chiaro, che per i più piccoli si adatterà ad un gergo infantile assumendo in seguito forme e valenze più tecniche, permetterà al bambino di assumere la sessualità come qualcosa di cui “si può parlare” e non un divieto.
Nella fase pre-puberale e puberale, il ruolo del genitore è quello di indirizzare il ragazzo verso lo sviluppo completo della propria genialità, rassicurandolo rispetto ai cambiamenti, e soprattutto offrendogli uno spazio in cui il confronto con i coetanei risulta importante. I genitori rivestono un ruolo psichico legato anche all’autorità e al rispetto delle norme, quindi uno spazio tra pari aiuterà a non sentire un interesse opprimente, che possa degenerare nel controllo.
Rispetto alla prevenzione, laddove i genitori percepiscano per il figlio, la possibilità di attivarsi sessualmente, potrebbe risultare utile indirizzare subito lo stesso presso un medico, uno psicologo, oppure al consultorio più vicino casa. Parlare con una figura competente, renderà i ragazzi più responsabili rispetto alla propria salute e benessere.
Favorire un dialogo libero, privo di giudizi o condanne morali, rivolte soprattutto al trasmettere l’immagine della sessualità come qualcosa di naturale, ascoltando i vissuti emotivi del proprio figlio, permetterà un confronto sano tra genitori e figli, ma soprattutto una crescita matura e sicura, in cui il sesso sia una scelta consapevole e felice.