Terapia del dolore, aumenta
il consumo di farmaci oppiacei
I dati più recenti sull’uso dei farmaci in Italia, indicati nel Rapporto OsMed gennaio-settembre 2014, confermano l’incremento nell’uso dei farmaci per il dolore, in particolare, tra gli antidolorifici ad azione centrale, si registrano rilevanti aumenti del consumo degli alcaloidi naturali dell’oppio (morfina, idromorfone, oxicodone e codeina in associazione) e degli altri oppiacei (tramadolo e tapentadolo). Lo rende noto l’Agenzia italiana del farmaco in un comunicato stampa. Il tapentadolo è il terzo principio attivo a maggior variazione di spesa convenzionata rispetto al 2013 con un incremento del +38,5%.
Osservando il trend degli ultimi anni, – riferisce l’Aifa – il consumo di farmaci per il dolore è passato da 2,1 dosi giornaliere per mille abitanti (DDD/1000 ab die) nel 2005 a 7,3 DDD/1000 nel 2013 e all’interno della categoria il consumo di oppiodi (maggiori, minori e in associazione) è passato da 1,1 DDD/1000 (2005) a 5,2 DDD/1000 (2013).
Se l’incremento nella prescrizione di farmaci per la terapia del dolore rientra nell’ambito del percorso intrapreso dall’Italia a tutela del diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore con la legge 38/2010 (“Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”) e le norme per agevolare l’impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore (allegato III bis del Testo Unico sugli Stupefacenti), si registra anche un ricorso non sempre appropriato a questa tipologia di medicinali per il trattamento di forme non severe di dolore.
Un invito alla prescrizione e all’uso responsabile di antidolorifici oppiacei, specie per le donne in età fertile, giunge in questi giorni dai Center for Disease Control and Preventiondegli Stati Uniti. In un rapporto (Morbidity and Mortality Weekly Report, MMWR) del Centro Nazionale CDC sui difetti alla nascita e sulle disabilità dello sviluppo è emerso che più di 1/3 delle donne in età riproduttiva seguite dalla sanità pubblica e più di 1/4 di quelle con assicurazione privata hanno ricevuto prescrizioni di un antidolorifico a base di oppio almeno una volta all’anno nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2012. Gli oppioidi sono normalmente prescritti per contrastare il dolore medio o forte e sono presenti anche in alcuni farmaci per lenire la tosse: i più comuni sono l’idrocodone, la codeina e l’ossicodone.