Le raccomandazioni dell'Aifa

Boom di farmaci in Italia
per le malattie cardiovascolari

di oggisalute | 10 febbraio 2015 | pubblicato in Attualità
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In linea con il trend degli ultimi anni, anche nei primi nove mesi del 2014 (Rapporto OsMed gennaio-settembre 2014) i farmaci per il sistema cardiovascolare si confermano al primo posto per consumi, con 486,4 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti. I più utilizzati continuano ad essere gli ACE-inibitori come monocomposti o in associazione (120,5 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), indicati nella terapia dell’ipertensione arteriosa, del post-infarto del miocardio e dell’insufficienza cardiaca cronica, seguiti dai sartani come monocomposti o in associazione, dalle statine , dai calcio-antagonisti diidropiridinici  e dai beta bloccanti. Lo rende noto l’Agenzia Italiana del Farmaco in un comunicato stampa.

“Il ramipril e l’enaparil sono i due ACE-inibitori maggiormente utilizzati – si legge nella nota – . Tra le statine, l’atorvastatina, la simvastatina e la rosuvastatina sono fra i primi 30 principi attivi sia per volume di consumi sia per spesa. Il valsartan come monocomposto o in associazione è il primo sartano per quanto riguarda il consumo, seguito dal telmisartan, dall’irbesartan e dall’olmesartan. L’amlodipina è il più utilizzato tra i calcio-antagonisti diidropiridinici e il nebivololo (seguito dall’atenololo e dal bisopropolo) tra i beta-bloccanti”.

“L’elevato consumo di questa categoria di farmaci – prosegue l’Aifa – è correlato all’aumento delle patologie cardiovascolari, che sono la principale causa di morte a livello mondiale. Si stima che 17,5 milioni di persone sono morte a seguito di problemi cardiovascolari nel 2012, il 31% di tutti i decessi a livello mondiale (7,4 milioni per malattia coronarica e 6,7 milioni per ictus). Oltre i tre quarti delle morti causate da malattie cardiovascolari si sono verificate nei paesi a basso e medio reddito. I soggetti colpiti dalle malattie cardiovascolari o che sono ad alto rischio di contrarla (per la presenza di uno o più fattori di rischio come l’ipertensione, il diabete, iperlipidemia) hanno bisogno di una diagnosi precoce e di una corretta gestione del trattamento con i farmaci che ovviamente varia a seconda dei soggetti e dei casi”.

“I principali comportamenti da evitare per non favorire l’insorgere di malattie cardiache e ictus – raccomanda l’Aifa – sono un regime dietetico non sano, un elevato consumo di alcol e tabacco e infine l’inattività fisica. Altre cause possono essere l’invecchiamento della popolazione, la povertà, lo stress e i fattori ereditari. Inoltre, il trattamento farmacologico del diabete, dell’ipertensione e dell’iperglicemia può ridurre il rischio cardiovascolare e prevenire quindi infarti e ictus. Adottare uno stile di vita sano si è dimostrato comunque lo strumento più efficace per ridurre il rischio di contrarre le malattie cardiovascolari. Ed è proprio in questa direzione che si stanno muovendo le politiche sanitarie mondiali”.

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