Tumori e sessualità: come cambia
la vita della donna

Il cancro, nonché le terapie ad esso correlato, lasciano tracce indelebili nel corpo e nella vita di una donna. I vissuti emotivi sono ad ampio spettro, e riguardano non solo la gestione e il decorso della malattia, ma anche le inevitabili conseguenze sull’immagine corporea. Nonostante infatti la chirurgia è sempre più conservativa, mini invasiva, limitando gli effetti negativi del riconoscimento corporeo, il soggetto sente spesso gli effetti negativi sull’integrità del proprio corpo, nonché sul proprio stile di vita.

Accettare il cambiamento è forse la sfida maggiore che impone la malattia ad ogni donna, soprattutto attraverso il confronto con la sessualità, forse uno degli aspetti più delicati e di cui meno si parla.

Lo studio prospettico di coorte a 12 mesi dalla diagnosi, effettuato dalla Fondazione BUPA, ha messo in evidenza come più del 70% delle donne abbia riferito un peggioramento drastico della vita sessuale.

Anzitutto c’è da dire che in particolari i tumori dell’apparato genitale femminile, hanno come conseguenza un impedimento della funzionalità fisica. In alcuni casi l’effetto è di breve durata, ma in altri è necessario un supporto di tipo psichico, per permettere alla donna di adattarsi al nuovo equilibrio corporeo, riscoprendo la propria femminilità.

In questo processo comunque un ruolo fondamentale è rappresentato dal partner; esso infatti agisce la funzione di contenitore delle angosce, reali e fantasmatiche, della propria compagna. La donna sente in molti casi un vissuto di colpa per non poter più vivere la sessualità in maniera appagante, a fronte anche di un fisiologico calo del desiderio.

Ricostruire dunque un nuovo piano della relazione di coppia, che non si rifaccia a schemi precedenti, ma che sappia parlare e raccontarsi attraverso un nuovo linguaggio d’amore, permetterà non solo alla coppia di ricostruire e trovare stabilità, ma aiuterà la donna a riscoprirsi e ritrovare la propria femminilità.