Allarme antibiotici: nuovo studio
indaga sugli effetti collaterali
Che un uso frequente di antibiotici non faccia bene alla salute, è un fatto ormai acclarato. Se ne discute sempre più spesso e molti studi lo hanno dimostrato. Una nuova ricerca condotta da un’equipe di esperti del Politecnico di Losanna sulle tetracicline di cui si fa largo impiego nel settore dell’allevamento e nell’ambito della medicina veterinaria, ha rilevato che l’utilizzo di tali farmaci può avere conseguenze inattese sullo sviluppo di certi organismi.
Dall’indagine è emerso che queste sostanze agiscono pesantemente sui mitocondri, ovvero le “fabbriche di energia” delle cellule, con effetti mai valutati sino ad ora. In laboratorio si sono osservate notevoli alterazioni ad alcuni giorni dal trattamento a forti dosi. Importanti ritardi di crescita sono ad esempio stati constatati sull’arabidopsis thaliana, un vegetale frequentemente adoperato durante gli esperimenti; lo stesso risultato è stato ottenuto, fra gli altri, compiendo prove su mosche e nematodi.
Gli autori dell’inchiesta elvetico-olandese, guidati da Norman Moullan e Laurent Mouchiroud, invitano quindi ad agire con prudenza, pur ammettendo di non essere ancora riusciti a fornire conferme decisive.
Inoltre, più di un esperto ha messo recentemente in discussione l’efficacia terapeutica degli antibiotici. È di oggi, ad esempio, la dichiarazione di Marco Tinelli (direttore Azienda Ospedaliera di Lodi e componente del Consiglio Nazionale della Simit – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”. “Alcune ricerche, anche recenti, – ha detto Tinelli – dimostrano che molti antibiotici che vengono dati a livello domiciliare con frequenza non sono efficaci. Per di più, sono emersi batteri ancora più resistenti ad altri antibiotici comunemente utilizzati anche negli ospedali”.