Oltre 400 medici formati nei prossimi due anni

Nasce la prima scuola italiana
di ricerca in medicina generale

di oggisalute | 9 marzo 2015 | pubblicato in Attualità
SANITA': TURCO,UN DDL CON OBBLIGO DI ESCLUSIVA PER I PRIMARI

Quattrocento medici di medicina generale formati nei prossimi due anni alla ricerca clinica e “addestrati” per costituire il “Gruppo sperimentatori in Ricerca clinica della Fimmg”. La loro missione: elaborare nuovi modelli clinici, partecipare a progetti di ricerca sui farmaci prima e dopo la loro immissione in commercio.

È l’obiettivo della prima Scuola di Ricerca in Medicina Generale realizzata in Italia, un innovativo progetto promosso dalla Fimmg che nasce grazie a un’erogazione liberale di 1,5 milioni di euro da parte di Merck & Co. per tramite della sua controllata Msd Italia.

Fulcro delle attività di formazione della Scuola sarà la sorveglianza dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci sulla base dei dati ottenuti dall’esperienza reale con i pazienti. “La Scuola di Ricerca in Medicina Generale arriva in un momento importante e rappresenta un passaggio fondamentale in cui cresce la consapevolezza di dover introdurre in questo settore la Ricerca clinica che è ormai uno dei compiti essenziali del Medico di Medicina Generale – afferma Giacomo Milillo, segretario generale nazionale della Fimmg – l’obiettivo della Scuola di Ricerca clinica è che all’interno di ogni ‘aggregazione funzionale di territorio’, entità organizzativa che presto coinvolgerà tutti i Medici di Medicina Generale, sia presente un medico appositamente formato in ricerca, una figura in grado sia di assemblare i grandi numeri che contraddistinguono la Medicina Generale sia di progettare una ricerca, di elaborare e interpretare i risultati ottenuti”.

L’attuale approccio all’uso del farmaco risente fortemente della mancanza di informazioni strutturate e di dati che provengano dalla Medicina Generale. Il paziente che viene seguito dai medici del territorio presenta caratteristiche cliniche e di trattamento molto diverse da quelle dei pazienti selezionati negli studi clinici, come ad esempio la presenza frequente di comorbidità e terapie concomitanti. Questo divario tra le evidenze dei trial e l’esperienza reale può limitare l’appropriatezza nell’uso dei farmaci con ricadute negative anche per la sostenibilità economica del nostro servizio sanitario, nazionale e regionale. Il progetto della Fimmg interviene proprio su questo gap e potenzia la ricerca italiana valorizzando la capillarità della presenza della Medicina generale sul territorio.

 

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