Accordo tra Ministero, Regioni e sindacati

Raggiunta l’intesa: è salvo
lo studio del medico di famiglia

di oggisalute | 5 marzo 2015 | pubblicato in Attualità
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Raggiunta l’intesa tra Regioni, Ministero della Salute e sindacati della medicina convenzionata per salvare lo studio medico di famiglia, integrato con le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), una delle strutture centrali della riorganizzazione delle cure del territorio. L’intesa ha prodotto un documento che permette di superare la rottura della trattativa tra Sisac e sindacati.

“Il documento varato nella notte sorsa tra le Regioni, rappresentate dall’Assessore alla Sanità della Regione Liguria Claudio Montaldo ed i sindacati dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e della specialistica ambulatoriale fa definitivamente prendere corpo al nuovo sistema di organizzazione dell’assistenza Sanitaria voluto dal Patto della Salute che prevede un forte riequilibrio in favore della presenza territoriale piuttosto limitando un eccessivo ricorso all’ospedalizzazione”. Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Salute, Vito De Filippo, delegato dal ministro Beatrice Lorenzin alle relazioni sindacali a commento dell’esito dei lavori che si erano aperti proprio con il suo indirizzo di saluto.

“Per questa innovazione destinata a far sentire i suoi positivi riverberi sulla qualità dell’assistenza erogata ai cittadini – ha aggiunto De Filippo – voglio ringraziare tutti i soggetti al tavolo che hanno mostrato di saper cogliere la sfida che le nuove esigenze di salute ci pongono”.

“Del documento sottoscritto – spiega De Filippo – voglio evidenziare solo tre aspetti. Innanzitutto il consolidamento del modello delle Associazioni Funzionali Territoriali e delle Unità Complesse di Cure Primarie in cui i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta si integreranno con medici della continuità assistenziale, specialisti convenzionati, infermieri e altri professionisti sanitari e sociali per dare vita a un sistema di assistenza più prossimo ai pazienti in grado di dare risposte alle esigenze di salute 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 senza impropri ricorsi al sistema dell’emergenza urgenza e agli ospedali. Altro aspetto importante, a questo collegato, è che pur nell’invarianza di costi per i Sistemi Sanitari Regionali previsto dalla nuova organizzazione, le stesse Regioni potranno destinare alla medicina territoriale le risorse che si andranno a liberare dalla limitazione del ricorso improprio al sistema ospedaliero”.

“Infine – ha concluso De Filippo – non posso non esprimere apprezzamento per il richiamo a un patto generazionale con cui, sempre in invarianza di costi per il Sistema Sanitario, si è decido di lavorare a un sistema di turnover che favorisca il più rapido inserimento di giovani medici e altri professionisti della sanità”.

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