Per la prima volta in Italia operata bimba con un rarissimo tumore
Nei giorni scorsi per la prima volta in Italia è stata operata con successo una bambina di 6 anni della provincia di Torino affetta da un nefroblastoma renale destro (tumore di Wilms) con infiltrazione nell’arteria polmonare, un tumore rarissimo ed aggressivo con altissima mortalità, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.
La massa tumorale aveva infiltrato la vena cava inferiore, ma alcuni frammenti erano entrati nell’arteria polmonare, cosa molto più rara. È stata così presa la decisione di eseguire per la prima volta una asportazione radicale della massa e delle sue infiltrazioni nell’arteria polmonare, cosa che non ha precedenti per pazienti così piccoli. In letteratura ne risultano pochissimi casi al mondo.
In precedenza la dimensione della massa è stata prima ridotta con una chemioterapia preoperatoria, eseguita presso l’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino (diretta dalla dottoressa Franca Fagioli). In seguito l’intervento, eseguito dal dottor Emilio Merlini (direttore di Urologia Pediatrica) e dal dottor Carlo Pace Napoleone (direttore di Cardiochirurgia Pediatrica), coadiuvati dalla dottoressa Alberta Rizzo (direttore della Cardioanestesia Pediatrica), è quindi consistito nell’asportazione del tumore renale di cm. 20 e contestualmente delle sue infiltrazioni nella vena cava inferiore e nell’arteria polmonare di 7 centimetri.
Per fare questo, è stata necessaria una circolazione extra-corporea con una ipotermia a 25°C. Il flusso ematico è stato mantenuto al minimo indispensabile per evitare danni agli organi interni e per consentire una trombo-endoarteriectomia polmonare. Altissimo il rischio di morte pre – intervento per embolia polmonare massiva e post intervento per emorragia polmonare o danni cerebrali legati a questo tipo di circolazione extracorporea. L’operazione (di circa 8 ore) è tecnicamente riuscita e la bimba ha superato brillantemente l’intervento e potrà presto essere dimessa e tornare alle sue attività quotidiane. Fondamentale la collaborazione multidisciplinare delle numerose équipe che si sono alternate con successo nella gestione della paziente.