Alimentazione nelle scuole:
menu a Km zero, ma poca frutta
Sono state elaborate dal Ministero della Salute le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica. L’iniziativa è finalizzata alla tutela della salute attraverso una sana alimentazione, per facilitare, sin dall’infanzia, l’adozione di abitudini alimentari corrette e prevenire le patologie cronico-degenerative di cui l’alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. Lo rende noto il Ministero della Salute sul sito web istituzionale.
“Tali linee di indirizzo, dirette alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, – si legge – sono rivolte a tutti gli operatori della ristorazione scolastica e focalizzano l’attenzione su alcuni aspetti sostanziali al fine di fornire a livello nazionale indicazioni per migliorarne la qualità nei vari aspetti, in particolare quello nutrizionale. Nell’ottica di monitorare il riscontro e l’efficacia, è stato predisposto dalla Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, un questionario con lo scopo di realizzare un’indagine conoscitiva, destinata agli istituti scolastici”.
La raccolta delle informazioni è avvenuta, con la collaborazione degli Uffici Scolastici Regionali, mediante la somministrazione di un questionario, accessibile tramite il sito del Ministero della Salute, per una compilazione on-line.
I risultati descritti nel documento “Indagine conoscitiva sulla ristorazione scolastica in Italia – Relazione 2014” hanno permesso, tra l’altro, di acquisire una visione panoramica della situazione relativa alla ristorazione scolastica in Italia. “I dati più significativi dell’indagine – si legge ancora – hanno messo in luce che accanto alla diffusa conoscenza (73%) delle Linee di indirizzo nazionali per la ristorazione scolastica, è emersa una minima percentuale (2,39%) di scuole che pur conoscendole non le applica. La rilevazione periodica della soddisfazione dell’utente, che avviene nel 74% delle scuole, dovrebbe essere realizzata in tutte le scuole poiché tale rilevazione è di fondamentale importanza non solo per valutare il gradimento dell’utente ma anche per migliorare la qualità del pasto e la palatabilità delle pietanze”.
Una delle criticità del servizio evidenziata dall’indagine – rende noto il Ministero – è la distribuzione di frutta al momento dello spuntino prevista solo nel 28% degli istituti. Malgrado gli sforzi per incrementare il consumo di frutta e verdura nei bambini, attraverso iniziative e campagne di informazione promosse da varie istituzioni, tale risultato indica un’insufficiente sensibilità.
Nei menù, inoltre, si privilegia l’impiego di alimenti della filiera corta, dove il 31% è a Km zero, il 30% da agricoltura biologica, il 3% direttamente dal produttore, il 9% da altro, mentre il 48% non usa alimenti a ridotto impatto
Per quanto riguarda un argomento di grande attualità come le eccedenze alimentari, dai dati pervenuti si evince che più della metà (58%) dei plessi non rileva un’eventuale esistenza di avanzi. È dunque fondamentale che ogni struttura proceda ad un monitoraggio, ricercandone le cause sia per perseguire obiettivi di riduzione che di riutilizzo.