Asma infantile e inquinamento:
la soluzione è in alta quota
Si è concluso pochi giorni fa a Misurina, nel Bellunese, il Mese dell’Asma – presso la sede dell’unica Onlus pediatrica italiana per la cura dell’asma in alta quota, l’Istituto “Pio XII” Onlus, – con un Open day (“Misuriniamoci”) – giunto quest’anno alla sua seconda edizione – dedicato al controllo della funzione respiratoria degli ex pazienti ormai adolescenti. Si tratta soprattutto di ragazzi che erano affetti da una forma di asma grave, difficile da trattare e spesso resistente ai farmaci, che si sono avvantaggiati come e più di altri di un soggiorno di cure specialistiche in alta quota.
Stando alle statistiche, il 5% dei bambini che soffrono d’asma sono affetti da una forma di difficile trattamento e dunque, in Italia sono oltre 42.000 i bambini che non riescono a controllare i sintomi malgrado ogni sforzo. La loro asma, proprio a causa di fattori come l’inquinamento e l’esposizione continua agli allergeni, diventa più difficile da trattare: nonostante dosi sempre più elevate di farmaci, non si riesce a controllare i sintomi, con conseguenze immaginabili sulla qualità della vita dei piccoli e delle loro famiglie. È una condizione che non deve essere sottovalutata, perché può portare a frequenti ricoveri in pronto soccorso e a volte, purtroppo, a un’insufficienza respiratoria letale.
In effetti, un italiano su tre è esposto a livelli d’inquinamento atmosferico eccessivi, che causano o favoriscono oltre 30mila decessi ogni anno (il 65% nelle regioni del Nord) solo per quanto riguarda il particolato fine (PM2,5). La Lombardia ha il record negativo di decessi seguita da Emilia Romagna e Veneto. Il dato riguarda la popolazione generale, ma è noto che i bambini sono tra i principali bersagli, perché più vulnerabili soprattutto a causa dello sviluppo dell’albero respiratorio e dei polmoni. Sono dati preoccupanti portati alla luce dal Progetto “Ccm Viias (Valutazione integrata dell’impatto dell’inquinamento atmosferico sull’ambiente e sulla salute)”, finanziato dal Centro controllo malattie del Ministero della Salute, e discussi giovedì 4 giugno scorso a Roma.
Una cura in alta quota, specie quando l’asma è “difficile”
Per fortuna, secondo numerosi studi scientifici, l’asma e i disturbi del respiro del bambino, e in particolare l’asma di difficile trattamento, si possono curare efficacemente in montagna, dove le condizioni climatiche peculiari garantiscono una ridotta esposizione ad allergeni (acari e pollini) e inquinanti ambientali, cioè due tra le condizioni più importanti per il successo della terapia del bambino con asma.
“Forse non tutti sanno che in alta quota, – spiega il Dott. Alfredo Boccaccino, Direttore Scientifico dell’Istituto “Pio XII” di Misurina, – l’assenza di inquinanti e allergeni nell’aria respirata determina una riduzione dell’infiammazione polmonare, e consente quindi un migliore controllo e una più sicura sospensione della terapia di fondo nel bambino asmatico o con respiro sibilante. Inoltre, la bassa umidità dell’ambiente (anche all’interno del ‘Pio XII’ l’umidità non supera mai il 40%) rende la vita difficile agli acari e ne riduce di molto la presenza”.
“Un’altra carta vincente della montagna nei confronti dell’asma, – aggiunge Boccaccino, – è la minore pressione parziale d’ossigeno e una densità dell’aria del 30% inferiore rispetto a quella a livello del mare. L’aria riesce così a penetrare più facilmente nell’apparato respiratorio del bambino e si riducono in modo naturale le resistenze bronchiali. Importanti studi clinici hanno evidenziato come questi benefici si estendano anche ai bambini con asma non allergico”.
Ma l’aria buona non basta. Ci vuole un Centro specializzato
In condizioni di asma difficile, con tosse persistente e crisi ricorrenti a indicare che la malattia non è più sotto controllo, non basta però allontanare il bambino dalla città e dall’inquinamento, per una semplice vacanza, ma occorrono Centri specializzati di eccellenza, capaci prima di tutto di porre diagnosi accurate. Anche perché solo il 50% di questi bambini è affetto da una vera asma resistente alla terapia. In molti casi, infatti, la prima diagnosi risulta errata e in altri, i bambini non sono in realtà resistenti, ma semplicemente non seguono le terapie come prescritto.
Il solo Centro clinico esclusivamente pediatrico in Europa per la terapia dell’asma in alta quota si trova sulle rive del lago di Misurina, a 1.780 mt di altitudine, a mezz’ora da Cortina d’Ampezzo. È l’Istituto “Pio XII”, una Onlus, istituzionesenza scopo di lucro che dal 1996 è Centro di diagnosi, cura e riabilitazione dell’asma infantile, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.
Misurina, un luogo terapeutico unico, per migliorare le condizioni di salute e ridurre l’utilizzo dei farmaci
Dotato di servizi ambulatoriali specialistici 365 giorni l’anno e di uno staff medico presente 24 ore su 24, l’Istituto “Pio XII” offre anche un percorso educativo per i piccoli pazienti ricoverati e per aiutare i genitori a proseguire la terapia a casa, essendo l’errata somministrazione dei farmaci la causa più frequente del mancato controllo dell’asma.
“Una volta rientrato a casa, il bambino e la sua famiglia non sono però lasciati a loro stessi, – precisa Alfredo Boccaccino. – Oltre a ‘riconsegnare’ idealmente il piccolo paziente al suo medico curante, l’équipe di Misurina, grazie a una disponibilità telefonica 24 ore su 24 dello staff medico, ha infatti creato un monitoraggio domiciliare, una sorta di ‘cordone ombelicale’ al servizio della famiglia, che permette alle mamme di poter restare in contatto con il “Pio XII” per ogni dubbio, incertezza e consiglio in caso di bisogno. È anche grazie a questo, che in molti bambini si riesce a ridurre la terapia, e in tutti si ottiene comunque di ridurre gli accessi al pronto soccorso per crisi d’asma”.
L’Istituto “Pio XII”, grazie alle condizioni climatiche favorevoli – alta quota, ricchezza di radiazioni UVA e vegetazione caratteristica – e alla presenza di un’unità altamente specializzata, è dunque un luogo terapeutico unico, dove è possibilemigliorare le condizioni di salute dei bambini con asma di difficile trattamento, riducendo l’utilizzo dei farmaci.
“La durata di questi effetti benefici può essere più o meno lunga a seconda della gravità di partenza della malattia, – aggiunge Alfredo Boccaccino. – Vi sono pazienti che addirittura non avranno più bisogno di ricoveri, altri nei quali sarà invece necessaria una sorta di ‘ricovero di richiamo periodico’ di breve durata per ristabilire il miglioramento, mentre in altri casi (per fortuna molto rari) il mantenimento di uno stato di buona salute resta legato al ricovero come unica possibilità”.
Del resto, per i molti bambini (oggi adolescenti) che si sono curati a Misurina, e per i loro genitori, la distanza da casa e i lunghi soggiorni non hanno rappresentato un problema. Lo dimostrano i tanti commenti lasciati sulla pagina Facebook del “Pio XII” ma anche le testimonianze dei ragazzi maggiorenni, in passato ospiti di Misurina, che in occasione dell’Open Day di ieri sono stati sottoposti a visita e spirometria di controllo.
“Sì, perché a Misurina si respira un’atmosfera particolare, e non soltanto dal punto di vista climatico, – conclude Alfredo Boccaccino, – una specie di magia, che accende la dedizione degli operatori e contribuisce al benessere dei piccoli ospiti e delle loro famiglie”.