Frutta e attività fisica aiutano
chi soffre di reflusso da tumore
Mangiare molta frutta e poca carne in scatola, senza trascurare una regolare attività fisica. Questi i consigli degli esperti per chi soffre di reflusso gastroesofageo, causato sia da “esofago di Barrett”, una lesione precancerosa, sia da una forma di tumore dell’esofago, l’adenocarcinoma.
Lo si apprende da uno studio condotto su 107 pazienti presso il Servizio di Endoscopia dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova, centro di riferimento del Nordest per la diagnosi e la terapia dell’esofago di Barrett, e pubblicato sull’European Journal of Nutrition.
I ricercatori hanno notato che una regolare attività fisica veniva svolta dal 48% dei soggetti con reflusso, ma solo dal 20% di quelli con esofago di Barrett e da appena il 5% da quelli con tumore dell’esofago, mentre il consumo di frutta era abbondante nel 37% dei soggetti con reflusso, ma solo nel 7% di quelli con esofago di Barrett e nel 5,6% da quelli con tumore dell’esofago e la carne conservata (in scatola, sotto forma di salumi, wurstel) veniva consumata frequentemente dal 90% dei pazienti con adenocarcinoma dell’esofago, dal 64% di coloro che erano affetti da esofago di Barrett e da circa il 50% con solo reflusso gastroesofageo.
“La conclusione – si legge in una nota dell’Istituto Oncologico Veneto Ircss – è che regolare attività fisica e molta frutta rappresentano fattori di protezione nei confronti del tumore all’esofago, mentre il frequente consumo di carne conservata è un fattore di rischio”. Questo studio, inoltre – prosegue la nota – “conferma l’utilità del seguire le Raccomandazioni dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) per la prevenzione dei tumori. Tra i suggerimenti essere fisicamente attivi e consumare principalmente cibi di origine vegetale limitando le carni rosse ed evitando quelle lavorate”.