Nuovo test per scoprire cancro orale
con un semplice tampone
Un test che permette di individuare la presenza di cellule pre-tumorali nel cavo orale strofinando all’interno della bocca un semplice tampone: è questo la novità lanciata sul mercato italiano da Geneticlab, laboratorio e centro diagnostico vicentino d’eccellenza nel campo della genetica e biologia molecolare, che può cambiare la diagnosi precoce del cancro orale.
Grazie a Op Test (Oral Prevention Test), questo il nome del prodotto, sarà possibile effettuare lo screening per il carcinoma orale direttamente dal dentista in modo rapido, semplice e indolore durante i normali controlli di routine. Il materiale raccolto con il tampone viene poi analizzato per evidenziare la presenza di eventuali cellule anomale che possono, in alcune situazioni, degenerare in forme tumorali. Questa attività precoce di verifica diventa fondamentale perché spesso macchie di aspetto innocente possono essere l’espressione di lesioni maligne, mentre in altri casi questo tipo di patologia può anche svilupparsi partendo da una bocca apparentemente normale.
Il cancro orale è una problematica estremamente rilevante dal punto di vista sanitario, dato che l’incidenza di questa patologia in Italia rappresenta il 10% circa di tutte le neoplasie maligne negli uomini. Oggi sappiamo che alcuni fattori di rischio, come alcol e fumo, possono favorire l’insorgenza di questo tipo di tumori e gli studi dimostrano che anche la presenza di Papillomavirus (HPV) nell’area della bocca è uno degli indicatori che può far scattare il campanello d’allarme.
Ogni anno vengono diagnosticati circa 4.500 casi con circa 3.000 decessi (dati Airc) e il tasso di mortalità non è calato negli ultimi anni: questo perché da un lato è mancata una sensibilizzazione e un’informazione adeguata per i pazienti e dall’altro lato perché le diverse metodologie di screening non sono ancora così diffuse e utilizzate. Infatti, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi oscilla tra l’80-90% dei pazienti con tumori circoscritti e il 19% dei pazienti con tumori ormai in fase metastatica.
«I riscontri scientifici su Op Test ci dicono che si tratta di un prodotto molto sensibile nell’individuare la presenza di cellule pre-cancerose nel cavo orale ed è noto che nella maggior parte dei tumori l’anticipazione diagnostica porta ad una prognosi migliore» afferma il professor Roberto Navone dell’Università di Torino, responsabile scientifico del progetto che ha seguito lo studio e la messa a punto del test. «Lo studio della morfologia delle cellule ha permesso di salvare molte vite in altri ambiti, come ad esempio quello ginecologico: ecco perché l’approfondimento proposto da Op Test, che combina l’analisi cellulare alla ricerca di HPV, permetterà uno screening completo, affidabile e con ampi margini di utilizzo».
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