Staminali, stanziati tre milioni
per la ricerca contro la Sla
Un emendamento alla legge di stabilità destina un milione di euro per il 2017 e due per il 2018 per la seconda fase di sperimentazione dell’uso di cellule staminali contro la Sla. Si tratta del primo progetto di questo tipo al mondo ad essere arrivato così avanti.
La ricerca condotta da Angelo Vescovi, direttore scientifico del’Ircss Casa del Sollievo di San Giovanni Rotondo, prevede di iniettare nei pazienti cellule cerebrali ottenute da feti abortiti per cause naturali, e quindi prive di problemi etici, fatte poi sviluppare in laboratori certificati.
Questa ricerca è all’avanguardia nell’ambito delle terapie avanzate con cellule staminali ed è condotta secondo la normativa internazionale vigente, in accordo alle regole Ema, European Medicine Agency, con cellule prodotte in stretto regime Gmp (Good Manufacturing Practice) certificate dall’Aifa.
I risultati della prima fase dello studio sono stati pubblicati a marzo di quest’anno sulla rivista internazionale Journal of Translational Medicine e si riferiscono al primo gruppo di pazienti trattati nello studio, con l’obiettivo di verificare la sicurezza del trapianto di cellule neurali staminali umane nel midollo spinale, ovvero di verificare se questo comporti dei danni. Nel corso dello studio viene è stato anche monitorato il decorso della malattia al fine di valutare eventuali modifiche rispetto alla storia naturale.
I risultati ottenuti nei primi 6 pazienti affetti da Sla, trapiantati a livello del midollo spinale lombare, mettono in evidenza l’assenza di eventi avversi significativi imputabili alla procedura chirurgica o alle cellule trapiantate. Questi risultati positivi, sebbene molto confortanti, non consentono ancora di trarre conclusioni sulla possibile efficacia terapeutica, data l’esiguità del numero di pazienti e lo stadio molto avanzato della malattia in questo primo gruppo.