Arriva il 2016: i cinque buoni propositi
per affrontarlo al meglio
Come sempre, alla fine dell’anno si traccia un bilancio di quello trascorso e si fa l’elenco dei buoni propositi per il successivo. I consigli della psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente Eurodap (Associazione europea attacchi di panico) e direttore della Clinica dello Stress, sono di pensare alla salute della nostra psiche, oltre che alla dieta e alla palestra o alla ricerca di un lavoro.
Ecco i cinque buoni propositi per il 2016 che l’esperta ha elencato all’Adnkronos.
1) PENSARE POSITIVO. “Lasciamo nel vecchio anno il nostro modo di pensare al futuro mettendo in risalto solo gli aspetti negativi. Ogni pensiero si traduce nel nostro cervello in una risposta neurochimica, la nostra illusione è che prevedendo le cose ci rassicureremo, ma in realtà gli scenari di allarme a cui stiamo pensando aumenteranno lo stato di tensione, e rischiano di farci entrare in un circolo pericolosamente autodistruttivo”.
2) CONCENTRIAMOCI SUGLI OBIETTIVI. “Pensiamo a tutto ciò che di bello potrebbe avvenire, ma spostiamo anche la nostra attenzione e le energie a costruire, per raggiungere i nostri obiettivi”.
3) VALUTIAMO IL RISCHIO TERRORISMO SENZA BLOCCARCI. “Consideriamo la minaccia del terrorismo come una casualità, ovvero poterci trovare nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Ma questo vale per qualsiasi altro avvenimento della vita. La nostra analisi dei rischi dovrebbe essere oggettiva, non paralizzante. Più ci blocchiamo – afferma Vinciguerra – e più aumenterà il nostro senso di minaccia. Con la conseguente sensazione di ansia che rischia di divenire sistematica e giornaliera indipendentemente dai reali pericoli”.
4) CREATIVITA’ E FANTASIA. “Siete preoccupati per il futuro economico? Anche questo si affronta cercando di coltivare le nostre risorse personali. Cominciamo a pensare a tutte le nostre caratteristiche positive, a tutte le nostre risorse intellettuali, pratiche, operative. Possiamo inventare altri percorsi, altre iniziative. La cosa importante è di non rimanere fermi con la sensazione che tutto ci stia crollando addosso. Non siamo senza futuro”.
5) VITTIMISMO VIETATO. “Nel 2016 bando al vittimismo, ma anche all’invidia, all’egocentrismo. Abbiamo bisogno di sentirci in connessione con gli altri: la solidarietà è la forza con cui si riescono ad affrontare anche le situazioni peggiori. Sentirci vittime – ammonisce Vinciguerra – ci fa chiudere, ci allontana, diveniamo egocentrici e così gli altri possono essere percepiti come nemici che ci rubano uno spazio che noi vorremmo tutto nostro, per essere tranquilli. L’invidia è un altro sentimento distruttivo: ci farà considerare sfortunati e invece di andare a cercarci le nostre opportunità rischiamo di consumarci nell’insoddisfazione e nella rabbia, che oltre a produrre uno stato d’animo negativo non porterà certo un cambiamento in meglio nella nostra realtà”.