Nasce l’endocrinologia 2.0:
disciplina in continua evoluzione
Giornata epocale per gli endocrinologi e nuovo anno all’insegna dell’inizio di un percorso rinnovato dell’endocrinologia italiana. Il seminario, che ha visto riuniti a Roma, il 25 gennaio, gli Stati Generali dell’Endocrinologia, rappresenta il fil rouge di una discussione che proseguirà fino al prossimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), a giugno 2017, che vuole proporre un volto nuovo della disciplina ‘Endocrinologia e Scienza del benessere’ e si concluderà con una sorta di Libro Bianco sullo stato dell’arte che sarà presentato ad amministratori, decisori politici, istituzioni e media proprio nel Congresso del 2017.
Il confronto tra l’Endocrinologia di oggi e quella di domani, definita per questo “Endocrinologia 2.0”, vede il faccia a faccia fra i maestri/clinici di oggi e gli specializzandi in un alternarsi di brevi letture tenute dai docenti e discussioni aperte con gli specializzandi, segno del cambiamento in atto.
«L’Endocrinologia, nell’ultimo decennio e in particolare in questi ultimi cinque anni, è molto cresciuta – dichiara il professor Andrea Lenzi, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) – si è evoluta sia dal punto di vista clinico e delle nuove competenze che ha dovuto affrontare, mi riferisco a tutte quelle patologie di rilievo sociale come ad esempio l’obesità, l’osteoporosi, la disfunzione della fertilità e della sessualità, le malattie e i tumori rari in endocrinologia e molte altre per cui non è ancora noto alla gran parte dei Pazienti il ruolo dell’Endocrinologo, sia sotto il profilo scientifico, in quanto oggi sempre di più è tutto legato a sostanze chimiche (alimenti, ambiente, inquinanti) e in particolare gli ormoni sono le sostanze caratterizzate dalla più elevata potenza biologica conosciuta, influenzando la vita e la salute di uomini e donne. L’Endocrinologia mai come oggi deve essere in grado di curare e gestire tre epoche molto importanti della vita di un individuo: la fase dello sviluppo, la fase della maturità e la fase della vecchiaia, la quale va governata sempre meglio per evitare gravi patologie e disabilità. L’Endocrinologo – continua Lenzi – deve avere la capacità di adattarsi a questi cambiamenti e per questo deve ricevere una formazione lungo l’intero percorso di studio, dal Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, alla Scuola di Specializzazione, fino ai Master e Dottorati di ricerca ed anche una formazione continua con l’ECM. L’Endocrinologia del futuro è orientata verso l’alta specializzazione e il “Super-Endocrinologo” del domani sarà una figura di raccordo tra molteplici discipline, ma anche un ricercatore raffinato e al tempo stesso un clinico esperto, preparato ad affrontare una società in continua evoluzione».
Una rivoluzione in varie tappe che sono state oggetto della giornata di lavori. A cominciare dall’assistenza, caratterizzata sempre più dall’essere l’endocrinologo il medico del benessere, ma anche un ricercatore traslazionale che studia le molecole e osserva i sintomi. Il “Super-Endocrinologo” dei prossimi anni si confronta con le altre specializzazioni generaliste, nella cui short list è iscritto di diritto, e con l’uso, il cattivo uso e l’abuso di farmaci e diagnostica; indispensabile quindi anche la formazione, che preparerà l’Endocrinologo a nuove dinamiche scientifiche, tecnologiche e socio-economiche, ma anche a organizzare e gestire i rapporti con i Servizi sanitari, specie in fatto di costi e sostenibilità.
In conclusione la convocazione degli Stati Generali ha ridefinito i principali asset dell’Endocrinologia, sempre più orientata a diventare un nuovo paradigma di assistenza, cura e ricerca. Università e Società Scientifiche guideranno l’Endocrinologo verso una innovativa Medicina del benessere a tutte le età.