Cure palliative, esperti da tutto il mondo a Palermo
Esperti da tutto il mondo a Palermo per confrontarsi sulle nuove frontiere delle cure palliative. Si è svolto a Palermo, dal 14 al 16 aprile, presso la Sala De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa, il congresso internazionale “Olympics Games Palliative Care 2016”.
Responsabile scientifico dell’evento è Sebastiano Mercadante, primario del reparto di terapia del dolore dell’ospedale La Maddalena di Palermo, che ha fortemente voluto al congresso alcuni tra i più importanti luminari al mondo sulle cure palliative. Tra questi, sono stati presenti Russell Portenoy del Mjhs Hospice and Palliative Care di New York e Robert Twycross, professore emerito all’università di Oxford. Si è svolto, inoltre, un incontro in videoconferenza da Manitoba, in Canada, con Harvey Chochinov, oncolologo del Manitoba Palliative Care Research Unit. Sono stati presenti, ancora, esperti dal M.D. Anderson Cancer Center di Huston, in Texas, tra i più importanti centri al mondo per le cure palliative.
L’incontro si è rivolto a tutte quelle figure professionali, sia medici specialisti, come il medico di medicina palliativa, l’anestesista, l’oncologo medico, l’oncoematologo, sia il medico generico e gli infermieri con esperienza in cure palliative, che desiderino rafforzare le loro competenze tecniche. Sono state fornite le nozioni basilari per migliorare l’assistenza al paziente oncologico, offrendo ai corsisti l’opportunità di conoscere alcuni dei più moderni modelli organizzativi e assistenziali.
“I partecipanti al corso – spiega Mercadante – hanno avuto l’opportunità di apprendere le principali caratteristiche del dolore oncologico e il suo trattamento, con particolare riferimento a quelle sindromi dolorose, più difficili da affrontare, come il dolore neuropatico e alcune specifiche entità cliniche come il ‘breaktrough pain’ o dolore episodico intenso. Si tratta di una ricerca complessa e delicata, lontana da sensazionalismi, che va avanti a piccoli passi cercando di sfatare i falsi miti che confinano le cure palliative al solo trattamento dei pazienti terminali”.